Riuscire a chiudere il 2011, un altro anno difficile per l'economia internazionale, con una forte crescita su tutti i fronti del business è per Caldirola un motivo di soddisfazione e un  propulsore per il 2012. Il balzo compiuto dal fatturato, passato dai 52 milioni dello scorso anno ai 65 milioni di fine 2011, senza intervenire sulla struttura aziendale, è la dimostrazione di un exploit che si fonda su ragioni strettamente legate.

Innanzitutto, la crescita del business premia la strategia che Caldirola ha implementato sin dal 2008, con l'avvento della nuova compagine proprietaria: una politica commerciale molto dinamica e aggressiva, ma sempre all'insegna della vera partnership nei confronti del retailer, confermata dal costante rafforzamento del portafoglio clienti; un assortimento completo sotto il profilo dei prodotti; massima flessibilità nel venire incontro alle esigenze del retail, anche in veste di co-packer; costanti investimenti in comunicazione.

Aalizzando in dettaglio la crescita 2011, va rilevato che i 65 milioni di euro sono frutto di un +22,5% del mercato italiano e un + 33,58% dell'export, che rappresenta quasi il 30% del giro d'affari della casa vinicola lombarda.

In Italia, la gd continua a rappresentare il canale d'elezione di Caldirola (42%), ma anche la distribuzione organizzata, che garantisce capillarità all'azienda di Missaglia, vede confermato un ruolo non secondario, con il 16%. Quanto alle esportazioni, il 2011 ha seguito il trend degli ultimi anni: Germania, Spagna, Russia e Paesi dell'Est si confermano gli sbocchi più importanti. Ma anche l'Asia è nel mirino.

A conferma del fatto che gli ottimi risultati 2011 non sono stati un fuoco di paglia, i primi dati relativi al 2012 indicano un bimestre molto positivo, con un +31,85% a fine gennaio (+35,5% in Italia e +18,6% all’estero) e addirittura un +47,91% a fine febbraio (con un +51,8% in Italia e un +13,2% all’estero).

In questo quadro di sviluppo si inserisce il lancio della linea Caldirolabio. La casa entra nel biologico in occasione del prossimo Vinitaly, con due referenze iniziali, che non sono un generico bianco e rosso, bensì due vini con l’indicazione del vitigno di riferimento: Pinot Grigio Veneto Igt e Montepulciano d’Abruzzo Doc.