Assocalzaturifici e altri settori manifatturieri trainanti dell’export italiano tornano a difendere in sede europea la proposta di Regolamento comunitario sulla sicurezza dei prodotti, relativo all’obbligo di indicazione di origine che, a costo zero, potrebbe produrre ricchezza per le imprese europee e rilanciare i consumi.

Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturifici, ha affermato che la manifattura italiana ha già subito anni di dura prova a causa della concorrenza aggressiva dei paesi emergenti e di una mancata legislazione in Europa, unica tra le economie mondiali a non richiedere l’obbligo di indicazione di origine sulle merci che vengono commercializzate al suo interno. Ora che la discussione in Europa sta entrando in una fase cruciale, Assocalzaturifici intende promuovere una mobilitazione dei principali distretti calzaturieri italiani per una raccolta firme a sostegno dell’appello dell’Associazione al Governo.

La discussione in merito all’articolo 7 del Regolamento Europeo sulla sicurezza dei prodotti, che prevede l’indicazione d’origine obbligatoria per tutti i prodotti destinati ai consumatori circolanti nel mercato comunitario, si avvia infatti a una fase decisiva. La proposta, sostenuta dalla Commissione e dal Parlamento Europeo, potrebbe finalmente equiparare l’Europa ai suoi principali concorrenti ed è quindi di importanza vitale per le imprese e per il futuro della manifattura italiana. Oltre alla Commissione europea che l’ha proposta, ha ottenuto il sostegno delle competenti Commissioni del Parlamento europeo.

Allo stato attuale è in corso un negoziato in Consiglio per individuare un compromesso che possa favorire l’accordo tra le Istituzioni senza il quale, per approvare entro la fine della Legislatura europea il pacchetto legislativo che contiene la proposta, il Parlamento europeo potrebbe andare presto al voto in seduta plenaria. Se, in tal caso, l’Assemblea confermasse il voto delle Commissioni competenti ed il Consiglio non individuasse un compromesso in tempi molto rapidi, il dossier potrebbe passare alla prossima Presidenza di turno, che sarà affidata all’Italia. Diventa quindi sempre più decisivo il ruolo del Governo Italiano in questa vicenda, sulla quale il presidente Letta ha già parlato in sede europea sottolineandone l’assoluta importanza.