A nove mesi dal closing dell’operazione Princes, avvenuto il 30 luglio, e a poco più di dieci dall’annuncio ufficiale dell’acquisizione (fine maggio) l’assemblea degli azionisti di Newlat Food approva il cambio di nome.
Chi entra nel nuovo Cda
Come previsto il gruppo diventa NewPrinces. A livello statutario viene introdotto, fra l'altro, il cosiddetto sistema monistico, cioè caratterizzato dalla presenza di un consiglio di amministrazione, a cui compete la funzione di gestione, e di un Comitato per il controllo di gestione, costituito all’interno del Cda stesso.
Il tutto con efficacia praticamente immediata perché l’assemblea, che si è svolta ieri, 28 aprile, ha nominato il nuovo organigramma destinato a rimanere in carica per tre esercizi, dal 2025 al 2027.
Questa la squadra: Angelo Mastrolia (fondatore di Newlat Food) come presidente e, come consiglieri, i due figli e top manager Newlat, Giuseppe Mastrolia (amministratore delegato) e Benedetta Mastrolia, Stefano Cometto (anch’egli Ad e Dg di Newlat), e, gli indipendenti Valentina Montanari, Eric Sandrin e Maria Cristina Zoppo.
Contestualmente, durante la seduta, i soci hanno anche esaminato e approvato il bilancio di esercizio e preso atto del consolidato, nonché della relazione sulla gestione, relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024.
I ricavi consolidati e combinati del gruppo sono stati, lo scorso anno, di 2,77 miliardi, in linea con l’esercizio precedente.
L’Ebitda normalizzato “combined” ha raggiunto 177,6 milioni, con un margine normalizzato del 6,4 per cento.
Il risultato operativo (Ebit) è stato pari a 194,5 milioni, in miglioramento del 10,1% rispetto al dato precedente (176,7 milioni).
Il gigante alimentare reggiano ha fatto segnare una straordinaria generazione di cassa, con un free cash flow di 197 milioni, addirittura superiore all’Ebitda.
Il risultato netto consolidato è salito a 142,3 milioni, in crescita del 5,3%, rispetto all’esercizio precedente, impattato da un incremento di oneri finanziari di circa 9 milioni, connessi al finanziamento dell’acquisizione di Princes.
L’assemblea degli azionisti di Newlat Food ha, inoltre, deliberato di destinare l’utile di esercizio, di oltre 2 milioni e 185mila euro, nella misura del 5% a riserva legale e il restante 95% a riserva straordinaria.
Più azioni proprie per nuovi deal
Non è tutto. Perché potrebbero esserci altre grandi sorprese, le quali diventano, ora ben più concrete: di fatto una promessa strategica.
Come si legge, “l’assemblea, preso atto della buona situazione finanziaria della società e dell’opportunità di poter utilizzare azioni proprie per future acquisizioni, ne ha autorizzato l’acquisto fino a un numero massimo che non sia complessivamente superiore alla quinta parte del capitale sociale”.
Il 19 febbraio Il Sole 24 Ore ha parlato di un interesse verso l’italiana Plasmon (gruppo Kraft Heinz), notizia che finora, non ha trovato conferme, ma neppure smentite. Ammesso che l’operazione avvenga entrerebbero nel perimetro Newlat attività per un controvalore, in termini di fatturato, di ben 200 milioni di euro.