La Cina sempre più vicina agli imprenditori italiani

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Redazione

Se è vero che, secondo i dati rilasciati ieri dall’Istat le esportazioni extra Ue rallentano ad aprile del 2%, mentre l’import guadagna l’1,5%, è altrettanto vero che i beni di consumo si aggiudicano un +13,1%, dunque una delle variazioni più interessanti.

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Nello stesso comparto, invece, i flussi in ingresso flettono del 4,3% tendenziale. Dai dati emerge che i mercati di sbocco più dinamici sono Stati Uniti (+36,4%), Cina (+17,9%) e paesi Eda –Thailandia, Malesia, Taiwan, Hong Kong, Singapore e Corea del Sud – con un +12,5.

Proprio la Cina sta per varare una misura diretta a tagliare i dazi su prodotti di lusso, sulla moda e abbigliamento, ma anche sui beni di consumo non alimentari, come cosmesi, pannolini e altri.

La misura, per il governo di Pechino, servirà a ridare fiato ai consumi, visto che il Pil pur essendo in positivo di 7 punti (previsioni 2015), è comunque in fase di rallentamento.

Insomma la Repubblica Popolare si conferma uno sbocco sempre più interessante per i nostri imprenditori, sia per l’export, sia per quanto concerne gli investimenti diretti.

E’ di questi giorni l’annuncio, da parte di Ferrero dell’apertura del proprio 21° stabilimento a 400 km da Shangai. La struttura, con 300 addetti, sarà pronta già in autunno e lavorerà in fase iniziale su Kinder Joy (da noi Merendero).

I vertici del gruppo di Alba hanno rassicurato, come riporta “Il Sole 24 Ore”, che questo investimento non comporterà la delocalizzaione delle produzioni italiane.

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