Nuovo regolamento UE sulla protezione dati: aziende italiane ok sulla teoria, ma poco ottimiste e pratiche

Nuovo regolamento UE sulla protezione dati: aziende italiane ok sulla teoria, ma poco ottimiste e pratiche
Nuovo regolamento UE sulla protezione dati: aziende italiane ok sulla teoria, ma poco ottimiste e pratiche

Nuovo regolamento UE sulla protezione dati: aziende italiane ok sulla teoria, ma poco ottimiste e pratiche

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Redazione

Trend Micro Incorporated, società specializzata nella sicurezza per il cloud, ha effettuato una ricerca sul nuovo regolamento UE sulla protezione dei dati, ovvero quell’insieme di leggi che tende al rafforzamento della tutela della privacy online per contribuire alla crescita dell’economia digitale europea, con sanzioni in caso di infrazione che possono arrivare a 100 milioni di euro o al 5% del fatturato globale.

Lo studio è stato condotto lo scorso aprile e ha coinvolto 850 senior IT decision maker in tutta Europa.


Buoni i voti degli italiani: il 72% delle aziende dimostra di essere aggiornato sulla normativa, contro una media europea del 64%. Solo il 41% però crede in una sua positiva riuscita. La maggioranza pensa, infatti, che le nuove regole non impediranno alle organizzazioni di continuare a raccogliere dati illegalmente. La percentuale si abbassa ancora sulle questioni pratiche: solo il 18% sembra conoscere il percorso per arrivare a soddisfare in pieno la normativa (media europea 19%).


Le società italiane sono consapevoli che dovranno affrontare una sfida importante, anche se il 16% non è convinto di un realistico successo dell’iniziativa (media europea 26%). Gli impedimenti maggiori sono rappresentati dalle restrizioni fisiche dei sistemi IT (35%), dalla mancanza di sicurezza (34%) e dalla carenza di risorse (30%).

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