L’export trascina al record i ricavi di De Cecco

L’export trascina al record i ricavi di De Cecco
L’export trascina al record i ricavi di De Cecco

L’export trascina al record i ricavi di De Cecco

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

L’onda lunga dall’estero spinge De Cecco al record del fatturato.

L’anno scorso sui mercati internazionali sono aumentati ricavi e volumi mentre in Italia è cresciuto il fatturato ma sono calati i volumi. Le vendite, in particolare di pasta, sono rimbalzate del 45% in Francia, del 42% in Spagna, del 20% in Uk e del 6% in Germania. Negli Stati Uniti il fatturato della controllata Prodotti mediterranei ha superato i 110 milioni di ricavi e in Russia ha sfiora i 35 milioni.
Il gruppo De Cecco opera nei business delle paste alimentari (ricavi di 470 milioni), dell’olio (79 milioni) e delle farine e derivati del pomodoro (circa 76 milioni). Nel 2022 il gruppo abruzzese ha realizzato un valore della produzione consolidato di 646 milioni di euro (+22%), un Margine operativo lordo di 58,3 milioni (+12%) e un utile di 15,3 milioni (-27%).

 

Italia ed estero
In dettaglio, in Italia i ricavi sono balzati del 19,5% a 393 milioni di euro ma i volumi si sono contratti del 9,1% mentre all’estero il fatturato è balzato del 37% a 228 milioni con volumi in crescita di oltre l’8%.
Tuttavia il balzo dei costi ha inciso sul margine lordo industriale che ha perso quasi un punto rispetto al valore della produzione: è passato dal 9,8% al 9%.
Sul conto economico si sono scaricati 17 milioni in più di costi di trasporti e spedizioni e un aumento di 15 milioni nella bolletta dell’energia. Sul fronte finanziario, il debito netto è salito di 10 milioni a 221 milioni.

 

Focus Gdo
In Italia, la società è molto concentrata sulla Gdo che veicola l’87% del fatturato con 9 gruppi-clienti. Di questi, i primi 5 hanno generato il 96% del fatturato del canale.
Nei primi 6 mesi del 2023, la domanda di pasta secca in generale nella Gdo segnava un arretramento dei volumi: secondo dati Circana, un calo a volume del 2,3% e una crescita a valore del 13%, essenzialmente per l’aumento dei prezzi al dettaglio. Nello stesso periodo, De Cecco deteneva una quota a valore nella pasta secca del 12% e a volume del 10%. Il prezzo medio sullo scaffale è intorno a 2,30 euro/kg e 2,90 euro/kg nella integrale. Praticamente al top della fascia premium. 
Sul fronte estero, finora le restrizioni decise dalla Ue in seguito alla crisi ucraina hanno avuto danni limitati sull’export di prodotti finiti De Cecco verso la controllata russa Extra-M.

Stop dal Gip
Sul fronte giudiziario invece la scorsa marzo il cda di De Cecco aveva deciso di acquisire la restante quota del 10,4% della società Molino e pastificio De Cecco già detenuta per l’89,6%. La quota da acquisire, valutata 21,8 milioni, era in portafoglio al presidente Filippo Antonio, a Giuseppe Adolfo e ad Annunziata De Cecco.

 

A maggio è stato perfezionato l’acquisto del 6,92% ma a giugno, forse per un’infinita querelle familiare, il Gip di Pescara ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, dell’intera quota.

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