A seguito della divulgazione dei dati Istat sull’inflazione, gli allevatori, come rende noto la Coldiretti, si preparano ad attuare lo sciopero del prosciutto di fronte all’impossibilità di far crescere maiali di qualità che vengano pagati appena 1,15 euro al chilo. Gli allevatori hanno annunciato che non verranno più consegnate insieme ai maiali le certificazioni di qualità che consentono la commercializzazione del prosciutto a marchio d'origine.