Pastificio Garofalo innova con Strapasta

Pastificio Garofalo innova con Strapasta - Distribuzione Moderna
Emidio Mansi, direttore commerciale Italia e global marketing director di Pastificio Garofalo

Pastificio Garofalo innova con Strapasta

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redazione

Da un lato performance positive, dall’altro il desiderio di guardare avanti e aprirsi a nuovi mercati. Il presente e il futuro di Pastificio Garofalo guardano alla grande distribuzione, con uno spirito innovativo; all’estero e all’out of home con un desiderio di crescita, partendo da una certezza: un 2024 positivo, che ha visto l’azienda di Gragnano (Na) raggiungere un fatturato di 270 milioni di euro, grazie anche a un incremento del +15% delle vendite a volume rispetto al 2023. Anche il 2025 è partito in positivo, come fa sapere Emidio Mansi, direttore commerciale Italia e global marketing director di Pastificio Garofalo, che racconta nel dettaglio i risultati, le novità di prodotto e le strategie future dell’azienda gragnanese.

Quali sono le vostre quote di mercato nel segmento pasta?
A maggio 2025 la nostra quota a volume nel comparto pasta è in forte crescita e si attesta oltre il 7,5% (fonte: NIQ, dm, ytd maggio 2025). Anche nel 2024 abbiamo registrato una crescita delle quote, ma il risultato dei primi mesi di quest’anno è significativamente superiore a quello dello stesso periodo del 2024.

Come sta performando la linea di conserve di pomodoro?
A 18 mesi dal lancio possiamo dire di aver raggiunto risultati straordinari. Abbiamo inserito il prodotto in insegne che valgono oltre il 30% della ponderata in Italia. Lì dove la nostra gamma è presente, le vendite sono state più positive. Registriamo sicuramente un’alta incidenza dei volumi promozionali, ma questo dato è frutto di un obiettivo chiaro: generare penetrazione. Il dato delle rotazioni è comunque ben oltre le nostre previsioni, sia al nord sia al sud.

Quanto incide l’export sul fatturato aziendale?
Circa il 50%. La crescita oltre confine è assolutamente il nostro primo obiettivo, considerando che le quote in Italia sono stabili in un mercato altrettanto flat. La strada per la nostra crescita è quindi l’export.

Quanto è importante l’out of home per Pastificio Garofalo?
È ancora un business poco rilevante per noi rispetto alla potenzialità del prodotto che offriamo, sia dal punto di vista qualitativo sia dei vantaggi di gestione che può garantire al ristoratore, sia per il valore del brand. Il fuori casa è per noi un mercato di forte interesse in ottica di crescita futura e stiamo lavorando per aumentare la nostra presenza.

Avete dei nuovi lanci in programma?
Di recente abbiamo lanciato una nuova linea: Strapasta. Si tratta di un prodotto di solo grano ma con una semola brevettata, Altograno, prodotta dal Molino Casillo, che ha il 50% di fibre in più rispetto a una pasta integrale, il 40% circa di proteine ed è ricca di magnesio, potassio e altri minerali fondamentali per la nostra salute. Poiché è realizzata solo con grano il sapore e la tenuta sono estremamente simili a quelle di una normale pasta di grano duro. Questo è un valore aggiunto enorme per chi cerca un prodotto ricco di fibre, o proteine o minerali ma non ama il sapore e la tenuta della pasta integrale o delle altre paste funzionali. Non a caso gli otto formati che abbiamo lanciato sono proposti in confezioni da 500 g come i pack della pasta “tradizionale” e hanno un prezzo allineato al segmento premium del mercato della pasta integrale: 1,99 euro a pacchetto.

Avete previsto degli investimenti per l’ampliamento degli stabilimenti?
Un’azienda che ha decuplicato la propria produzione in 20 anni deve necessariamente investire nella crescita produttiva. Il grande sforzo è farlo a Gragnano, un territorio con spazi limitati, riuscendo a mantenere qui il nostro unico stabilimento. In questo momento stiamo lavorando all’ampliamento del nostro magazzino automatico.

 

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