Il Consiglio di amministrazione di Carel, uno dei principali produttori mondiali di soluzioni di controllo per condizionamento, refrigerazione e riscaldamento e di sistemi per il miglioramento della qualità dell’aria, ha approvato i risultati consolidati al 31 marzo 2025, con ricavi consolidati pari a 147,4 milioni di euro, +0,7% rispetto ai primi tre mesi 2024. L’Ebitda adjusted consolidato è pari a 27,6 milioni di euro, corrispondente al 18,6% dei ricavi, in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In ragione dei buoni risultati ottenuti nel corso del primo trimestre, del portafoglio ordini che continua a essere robusto e dei trend positivi osservati sul mercato, il Gruppo si attende di chiudere il secondo trimestre con una crescita dei ricavi tra l’alta singola cifra e la bassa doppia cifra percentuale rispetto al secondo trimestre del 2024.
«I risultati al 31 marzo 2025 – afferma Francesco Nalini, amministratore delegato del Gruppo – confermano il percorso di progressivo miglioramento delle performance avviato a metà del 2024. Se l’anno scorso tale trend era stato sostenuto principalmente dal graduale esaurimento dell’effetto negativo del de-stocking e dalla normalizzazione della base di confronto con il 2023, il primo trimestre del 2025 segna un ulteriore passo avanti, grazie a una significativa ripresa della domanda, in particolare nel settore della refrigerazione in area Emea, nonostante un contesto globale ancora caratterizzato da instabilità. Tale dinamica si riflette in un portafoglio ordini in forte crescita, che esprime un potenziale promettente per i ricavi dei prossimi trimestri».
«Anche la marginalità – prosegue Nalini – ha mostrato segnali incoraggianti: l’Ebitda margin si è mantenuto su livelli solidi rispetto all’anno precedente e, al netto degli elementi non ricorrenti, ha registrato un miglioramento di 50 bps, raggiungendo il 18,6%. Questo risultato è stato reso possibile da un’efficace gestione degli approvvigionamenti, che ha permesso al Gruppo di beneficiare del calo dei prezzi delle materie prime elettroniche. A ciò si aggiunge lo sviluppo dei servizi digitali, ad alta marginalità, che è stato sempre uno degli elementi principali della nostra strategia. Manteniamo alta l’attenzione sull’evoluzione dello scenario macroeconomico e delle tensioni geopolitiche, che continuano a rappresentare un fattore di incertezza. Tuttavia, il fatto di avere una footprint produttiva diffusa in tutto il mondo, basata sulla duplicazione dei processi e quindi particolarmente resiliente anche in presenza di dazi e tariffe, ci permette di guardare al 2025 con fiducia».