Il Governo ha proposto alle autonomie spagnole di duplicare il numero minimo di domeniche e festivi in cui tenere aperti gli esercizi commerciali: si passerebbe così dagli otto giorni attuali ai sedici, che comprendono la prima domenica di ogni mese, tre giorni nel periodo natalizio e uno durante i saldi. br />
La proposta avanzata dal Ministero dell’Economia non è stata accolta con favore da tutte le comunità spagnole: Canarie, Catalogna e Andalusia, infatti, hanno mostrato la propria contrarietà, relativa – oltre al numero previsto di aperture - soprattutto all’imposizione dei giorni in cui lasciare aperti i negozi.
Il progetto, che riguarderebbe solo gli esercizi superiori ai 300 metri quadrati (dal momento che gli altri sono già liberi di aprire quando lo desiderano), ha causato anche lamentele da parte dei piccoli commercianti, sicuri di non poter competere con le grandi catene distributive. La loro perplessità dipende, inoltre, dal fatto che la prima domenica del mese è quella in cui le famiglie hanno una maggiore disponibilità economica e, di conseguenza, approfittano per fare i propri acquisti, scegliendo principalmente i centri commerciali.
A sostegno della nuova proposta, uno studio degli economisti ha mostrato che la liberalizzazione comporterebbe una crescita del fatturato del commercio spagnolo di almeno il 2,8% (pari a 2.200 milioni di euro) a partire dall’anno successivo della sua entrata in vigore. Paragonando, inoltre, due comunità diverse in materia di regolamento degli orari commerciali come Madrid (22 domeniche e festivi di apertura) e la Catalogna (8 domeniche e festivi), le differenze sono evidenti: mentre nella prima è stata registrata una crescita dei locali dell’8,6%, nella seconda c’è stato un calo del 5,4% e se a Madrid il tasso di occupazione ha avuto un incremento fino al 30,6%, in Catalogna l’aumento è stato solo del 4%.
L’idea del Governo è di organizzare la riforma in due o tre fasi distinte: pochi giorni fa, infatti, è stato approvato il decreto reale per la dinamizzazione del commercio al dettaglio che elimina il precedente permesso di apertura indiscriminata dei negozi con una superficie inferiore ai 300 mq per favorire la creazione di nuovi esercizi, velocizzando così un settore spesso rallentato per l’eccesso di burocrazia. Il passo seguente sarà, invece, la realizzazione del nuovo calendario per le aperture domenicali e festive. L’ultimo step riguarderà, infine, i provvedimenti circa la libertà degli orari di apertura.
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