Colruyt: addio alla Francia

Colruyt: addio alla Francia
Crediti: di Le Sharkoïste, via Wikimedia Commons

Colruyt: addio alla Francia

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Luca Salomone

Continuano, nell’Esagono, i passaggi di proprietà di intere reti di supermercati.

Basti pensare a Carrefour, che, solo nel 2024, ha portato a casa, dai concorrenti diretti, qualcosa come 200 punti vendita: 60 ipermercati Cora più 115 supermercati Match, dai belgi di Delhaize, e 25 dai compatrioti di Casino.

Il colpo dei Moschettieri

Questa volta a inghiottire un lauto pasto è Groupment Les Mosquetaires che, nell’alimentare, opera con i marchi Intermarché e con i discount Netto.

Dopo molte voci, che davano come altro pretendente E. Leclerc, leader locale con una quota di mercato del 24,1% (dati Statista), i Moschettieri hanno tirato un vero affondo e presentato un’offerta esclusiva. Questa comporterà l’uscita dalla Francia del gruppo belga Colruyt.

Passeranno di mano 125 siti: 81 supermercati e 44 stazioni di servizio Dat 24, ubicati nell’est e nel centro del Paese.

L’obiettivo del compratore è di potenziare la propria rete food, raggiungendo una quota del 20% entro il 2028.

Sommando tutte le insegne Groupment Les Mosquetaires riunisce oggi più di 3mila imprenditori indipendenti, per un totale di 4mila punti vendita in Francia, Belgio, Polonia e Portogallo.

Intermarché da solo, voleva dire, al 1° gennaio 2025, 2.679 negozi, di cui 2.066 in Francia, mentre Netto, nell’Esagono, detiene circa 380 discount.

Facendo le debite somme la potenza di fuoco dell’acquirente in Patria raggiugerebbe, una volta conclusa l’operazione, circa 2.530 siti (esclusa la rete carburanti).

Una cessione quasi obbligata

Carrefour rimane saldamente al secondo posto. A fine 2024 dichiarava una quota del mercato francese pari al 22%, acquisizioni comprese, mentre la rete dovrebbe attestarsi sui 6mila punti vendita, di cui circa 4mila di prossimità e 454 di nuova apertura.

Torniamo all’acquisizione. Il progetto sarà presentato alle autorità di vigilanza nella prima metà del 2026. Intermarché, dal canto suo, ha già garantito l’integrazione di 1.300 addetti. Ma i giornali belgi e francesi dicono un'altra verità, quella delle fonti sindacali: si parla infatti di quasi 900 persone a rischio di licenziamento.

Colruyt: il gruppo sta vivendo una fase problematica, ma incasserà dall’operazione 215 milioni di euro, per un insieme che ha un giro d’affari di 715,2 milioni.

L’esercizio terminante al 31 marzo 2025 si è chiuso, per il belga, con un fatturato di circa 11 miliardi, in leggera crescita in valore (+1,1%), ma il risultato d’esercizio, di 446 milioni, è sceso del 5,5 per cento. E, durante l’anno fiscale i punti vendita francesi hanno perso, secondo il quotidiano specializzato Lsa, una cifra prossima ai 20 milioni di euro.

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