A nove anni dalla pubblicazione del Regolamento UE 282/2008 che fissa i requisiti per l’utilizzo delle plastiche riciclate negli imballaggi a contatto con alimenti, non sono state ancora rilasciate dalla Commissione europea le autorizzazioni agli impianti di rigenerazione, attestanti la sicurezza dei processi adottati, nonostante l’Agenzia per la sicurezza alimentare (EFSA) abbia già fornito 140 pareri scientifici positivi al loro impiego dopo aver attentamente valutato i dossier.


Come riportato da Polimerica la denuncia giunge dalle principali associazioni europee del settore: Plastics Recyclers Europe (PRE), EuPC (trasformatori), Petcore Europe (imballaggi in PET) ed EFBW (produttori acque minerali in bottiglia), che invitano la Commissione a pronunciarsi al più presto al fine di garantire un’armonizzazione delle regole nei paesi membri, senza la quale i riciclatori e gli utilizzatori di plastiche riciclate per packaging si trovano in una situazione di grave incertezza normativa.
Secondo il Regolamento UE 282/2008, per poter essere utilizzato in applicazioni a diretto contatto con alimenti, il PET riciclato deve essere accompagnato da una specifica autorizzazione rilasciata dalla Commissione Europea sulla scorta di un parere redatto dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), chiamata a valutare l'efficacia di ogni singolo impianto di riciclo meccanico sotto il profilo della sicurezza dei processi.


I primi pareri scientifici sono stati rilasciati da EFSA nel 2012, dopo aver valutato la rispondenza ai severi requisiti imposti dalla normativa. Per ottenere il via libera dell'Agenzia, i produttori di R-PET devono dimostrare che il loro processo è in grado di ridurre i contaminanti chimici a un livello tale da non presentare alcun rischio per la salute umana. Nella sua valutazione, l’EFSA tiene conto della qualità del materiale in entrata, dell’efficienza del processo nella decontaminazione delle plastiche e dell'uso previsto. Occorre inoltre identificare le fasi del processo che sono critiche per garantire una decontaminazione sufficiente e descriverne il funzionamento. Se necessario, l'Agenzia può chiedere ai produttori di modificare gli usi proposti o la proporzione di materiale riciclato al fine di raggiungere la conformità alla metodologia scientifica EFSA.