Il 1 luglio la Croazia entrerà nell'Unione Europea diventando ufficialmente il ventottesimo Stato membro.
Tuttavia sembra che per festeggiare l'evento i cittadini del paese balcanico non potranno brindare con una delle loro bevande più tradizionale, il Prosek.
Secondo le norme dell'Ue il nome di questo vino è troppo simile a quello del Prosecco italiano e non può essere venduto nei confini continentali. Da parte loro i viticoltori croati non ci stanno e promettono battaglia per difendere uno dei loro prodotti più antichi.
La Croazia ha negoziato per otto anni il suo ingresso nell'Unione Europea, ma i politici del paese balcanico hanno fatto ben poco per registrare alcuni dei loro prodotti tipici. La vittima principale è proprio il Prosek, che salvo retromarce improvvise dovrà cambiare nome se vuole restare sul mercato continentale.
Sulla diatriba che divide Italia e Croazia, ha fatto sentire la sua voce anche il Presidente della regione Veneto Luca Zaia, che il mese scorso, durante una visita a Vinitaly ha detto chiaramente che se la Crozia non dovesse rinunciare all'utilizzo del nome «Prosek», l’Italia farà ricorso.
fonte: corriere.it