Ripartire dal punto vendita

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Redazione
In tempo di globalizzazione - ovvero il nostro tempo - il consumatore riesce a fatica ad identificare le peculiarità di un'insegna rispetto ad un'altra, di una marca rispetto all'altra, anzi spesso la differenza pare talmente debole e confusa da non essere più percepibile.

La difficoltà rilevata dal cliente finale è la stessa vissuta dalle aziende produttrici e dai distributori, per i quali diventa sempre più complesso proporsi all'utenza secondo modalità nuove e originali, così da fare realmente la differenza rispetto ai competitor.

Questo il contesto dal quale prende le mosse il libro “La rosa e il giardiniere - punti vendita, marche e persone nell'Italia che fatica a cambiare”. La tesi del volume è che, in uno scenario come quello attuale, per sviluppare il proprio business ci si deve soffermare, innanzitutto, su un'analisi seria e circostanziata del luogo in cui le attività commerciali si realizzano, ovvero il punto vendita: è qui che i consumatori si incontrano, si muovono e prendono le proprie decisioni di acquisto.

Più nel dettaglio, condizione imprescindibile per il successo di un brand è il miglioramento della qualità della relazione commerciale all'interno dei punti vendita o di assistenza. La cultura della relazione in store è infatti concepita come la base di partenza per costruire dei rapporti stabili e duraturi fra cliente, marca e punto vendita. Dove l'accezione del termine “punto vendita” è particolarmente ampia. Include dalle banche ai grandi magazzini, dai ristoranti ai supermercati, ai siti Internet, tutti ambiti in cui c'è ancora molto lavoro da fare per migliorare la relazione venditore-consumare.

L. Giunti e G. Ravera
La rosa e il giardiniere -Punti vendita, marche e persone nell'Italia che fatica a cambiare
Fausto Lupetti Editore
112 pagine
10 Euro

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