Dal primo marzo scorso è entrato in vigore il divieto alla fabbricazione, nell'Unione europea, di biberon contenenti Bisfenolo A (Bpa), una sostanza potenzialmente molto pericolosa utilizzata soprattutto nella produzione di biberon di plastica. E dal 1° giugno scatterà anche il divieto di commercializzazione e importazione di tali articoli: questo quanto sancisce la direttiva Ue 2011/8/EU adottata a fine gennaio.
In tal modo si intende ridurre l'esposizione dei bambini a una sostanza nociva che - in piccole quantità - può essere rilasciata dai biberon nel latte, nel momento in cui questi contenitori vengono riscaldati a temperature elevate. Più nel dettaglio, il bisfenolo A - come indicato dall'Efsa, l'autorità europea per la sicurezza alimentare - in un soggetto adulto è sicuro fino a una dose giornaliera di 0,05 milligrammi per chilo di peso corporeo. Il sistema di eliminazione del Bpa, nei bambini, è però meno sviluppato di quello di un adulto; può esistere quindi una maggiore vulnerabilità dei più piccoli rispetto ai potenziali effetti del Bisfenolo A. Di qui, la decisione di togliere i biberon contenenti Bpa dal mercato.
Ricordiamo che il Bisfenolo A è usato come additivo delle plastiche non solo per i biberon ma anche per molti altri prodotti. Per tale ragione, da tempo, la comunità scientifica - assieme al WWF - chiede una regolamentazione più severa per gli interferenti endocrini (Ie), di cui fa parte anche il bisfenolo A, che impattano sulla vita dei bambini e degli adulti. La lista degli Ie include anche le diossine, i ritardanti di fiamma utilizzati in apparecchiature elettroniche e nelle tappezzerie, nonché diversi pesticidi.