La lunga strada verso la filiera integrata

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La lunga strada verso la filiera integrata

La lunga strada verso la filiera integrata

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Redazione

Maggiore flessibilità, un’informazione sempre accessibile in tempo reale e supporto nella gestione dei processi: questo chiedono i clienti agli operatori della logistica.

La faccenda è un po’ più complicata dato che mentre la globalizzazione ha reso la filiera più lunga e complessa, con i centri di produzione sempre più lontani dagli snodi del consumo, i passaggi e gli attori della filiera stessa si parlano poco e male. Le materie prime si vanno ad acquistare dove costano  meno, ma per abbattere i costi si allungano i tempi e si va facilmente in stock over o si arriva sugli scaffali della Gdo con un prodotto che il mercato non vuole più. La visibilità dei passaggi e la corretta gestione delle informazioni dal produttore al magazzino fino al punto di vendita sono allora le uniche possibilità di abbattere il coefficiente di rischio e passano entrambe per il Web, i software ad hoc e tre diversi tipi di tecnologia: RFID, vocale e Imaging. Automazione e risparmio energetico stanno guidando nel frattempo l’evoluzione di pallet, cassette, imballaggi e carrelli elevatori: poche grandi novità di formato, molti sviluppi sul piano della gestione. Ma le due grandi chiavi di volta per abbattere costi, tempi, impatto ambientale sono la ricerca di sinergie nei trasporti e l’implementazione delle tecnologie già esistenti. Seguendo magari l’Europa sulla strada dell’intermodalità. Abbiamo chiesto alle aziende che curano i vari passaggi di questa complessa catena quali sono le criticità e le prospettive della logistica italiana Le loro risposte nelle sezioni che seguono.

A cura di Francesca Tozzi

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