Critical shopping: un consumatore molto etico

Critical shopping: un consumatore molto etico
Critical shopping: un consumatore molto etico

Critical shopping: un consumatore molto etico

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Redazione
Chi compra, quando compra, un'auto, un paio di scarpe, una birra e tanti altri beni, dà quasi per scontato che questi non entrino in conflitto con le proprie convinzioni etiche, politiche e morali. Anche perché le logiche che stanno alla base di una catena produttiva sono spesso sconosciute, nascoste all'acquirente.
Ma quando il consumatore, o le associazioni che lo rappresentano, incominciano a interrogarsi e rivelano, al di là del prodotto, episodi magari inaccettabili per la coscienza del singolo o della collettività, si innesca un meccanismo fatto di interrogativi che vogliono una risposta prima dell'atto di acquisto.
E' su queste basi che nasce e si sviluppa il "critical shopping". La globalizzazione ha reso più difficile per le aziende nascondere molti "scheletri nell'armadio" e Internet ha fatto il resto: grazie a un'informazione immediata e diffusa ha toccato molti nervi scoperti, rendendo la gente ipersensibile e ipercritica.
Le imprese hanno reagito mediante l'applicazione di schemi come la Csr (corporate social responsability) o la certificazione volontaria di prodotto e di processo: insomma hanno capito che era tempo di mettere qualche carta in tavola.
L'autore ripercorre nel volume le tappe della nascita e dello sviluppo di un'etica dei consumi, un fenomeno sempre più impattante sulle sorti economiche dei brand e dei singoli prodotti.

Michele Micheletti
Critical shopping-Consumi individuali e azioni collettive
FrancoAngeli
Milano 2010
234 pagine
34,00 Euro
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