Colpa della crisi economica, che porta i consumatori ad avere un atteggiamento di maggior prudenza verso tutte le forme di finanziamento dei consumi? O, più semplicemente, si tratta di una limitata attitudine al loro ricorso? Come che sia, l'utilizzo degli strumenti di pagamento alternativi al contante in Italia non riesce a sfondare e, anche nel 2009, si è mantenuto su livelli di sostanziale stabilità, chiudendo l'anno con un +1,4%, risultato positivo ma al di sotto di quello raggiunto dagli altri paesi europei. É questo quanto emerge dall’Osservatorio sulle Carte di Credito realizzato da Assofin, CRIF Decision Solutions e GfK Eurisko, presentato di recente a Milano.
Ma vediamo qualche dato. Il numero di carte di credito (33,6 milioni) e di carte di debito (36,6 milioni) in circolazione nel nostro paese nel 2009 è rimasto pressoché immutato rispetto all'anno precedente. In compenso, le carte di credito attive sono ulteriormente diminuite, attestandosi su un -5,7%, con un conseguente calo anche del tasso di attività. Per quanto riguarda il mercato delle carte rateali, il 2009 ha evidenziato una riduzione delle erogazioni, che si è intensificata nel primo semestre del 2010 (-3,7%) mentre è aumentato lievemente il tasso di attività delle carte in circolazione, dopo anni di segno negativo. Si conferma, inoltre, la preferenza dei titolari per le carte opzione, delle quali viene apprezzata la flessibilità, mentre le carte rateali classiche registrano una flessione (-8,3%). Controcorrente, infine, le carte prepagate, che anche nel 2009 hanno continuato a crescere (+12%), benché in maniera più contenuta rispetto agli anni precedenti.
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