Per la prossima Pasqua gli italiani scelgono qualità e tradizione. Rispetto ad altri periodi dell’anno il consumatore si dimostra infatti più attento alle caratteristiche dei prodotti e alla loro provenienza. Ed è anche disposto a spendere di più.

Secondo la Cia - Confederazione italiana agricoltori - per preparare il pranzo di Pasqua e quello di Pasquetta le famiglie sborseranno poco più dello scorso anno (+3,5%) e punteranno soprattutto sui prodotti tipici del nostro territorio.

Si spenderanno 1,8 miliardi di euro per agnello, salumi, formaggi, ortaggi, frutta, dolci, uova e pasta, e altri 400 milioni per vini e spumanti.

Si stima una spesa di circa 290 milioni di euro per pane, pasta e dolci, 380 per formaggi, 520 per salumi, insaccati, agnelli e carni, 260 per prodotti ortofrutticoli e 270 per l’olio d’oliva. Nel corso della settimana precedente alla Pasqua, inoltre, verranno utilizzati 380 milioni di uova per preparare i classici dolci pasquali, per una spesa complessiva di 70 milioni di euro.

La ricerca di tipicità e legame con il territorio è confermata anche dall’alto numero di prenotazioni per il prossimo week-end negli agriturismo italiani. Saranno infatti più di 700 mila i turisti, la maggior parte italiani, a trascorrere alcuni giorni di relax a contatto con la natura.