In un contesto che vede la competizione dell’agroalimentare in primo piano nel dibattito sugli scambi commerciali mondiali, lo sforzo del sistema produttivo italiano verso l’export è sempre più determinante. Uno sforzo che interessa una vasta gamma di prodotti made in Italy e che ha già registrato significativi risultati con l’ortofrutta.

Da gennaio a ottobre 2007 l’Italia – secondo quanto emerge da un recente studio del Centro Servizi Ortofrutticoli - ha infatti esportato ben 3.037.410 tonnellate di frutta e verdura, registrando un aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ancora più significativa la crescita delle vendite a valore (+12%), che hanno toccato i 2,5 miliardi di euro.

La riprova di un adeguamento del sistema produttivo nazionale organizzato alla domanda globale è data anche dall’ampliamento dei mercati di sbocco dell’export. Un export in netta ripresa sostenuto da un buon livello di produzione, che conferma l’Italia leader in Europa per molte specie di frutta e verdura, con un’offerta complessiva pari a 30,4 milioni di tonnellate.

Analizzando la situazione di alcune specie di frutta emerge una stabilità produttiva per le mele a fronte di un export in crescita e svincolato dall’offerta. Esportazioni fortemente legate all’andamento produttivo dell’annata, invece, per pesche e nettarine, che hanno registrato un ristagno dei consumi in Europa a fronte di un aumento dell’offerta di prodotto.

L’Italia conferma la sua leadership europea nella produzione delle pere, con l’offerta concentrata per il 65% in Emilia Romagna. Ottime, infine, le prospettive di crescita per il kiwi, che attualmente registra l’export di ben il 70% dell’offerta complessiva.