I dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di marzo 2018 registrano un incremento delle vendite a valore del 2,9% rispetto a marzo 2017. Il settore alimentare, in particolare, segna un +7,5% mentre il non food è in calo dello 0,8%. Il dato cumulato gennaio-marzo, infine, evidenzia un aumento dello 0,9% del fatturato e dello 0,6% nelle quantità.

“Per quanto riguarda le vendite di prodotti alimentari, il dato di marzo è influenzato dall’effetto calendario della Pasqua, anticipata quest’anno rispetto al 2017. – dichiara Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione – Bisognerà aspettare i numeri di aprile per fare un bilancio significativo dell’avvio del 2018. Tuttavia, per avere il polso di come si stanno muovendo finora gli acquisti, può essere utile analizzare la dinamica dei prodotti non alimentari, non coinvolti dall’effetto Pasqua”.

“Nei primi tre mesi dell’anno - sottolinea il manager - le vendite di questi prodotti sono diminuite dello 0,9% a valore e dell’1% a volume. Siamo, quindi, di fronte a un significativo rallentamento, dopo i pur deboli segnali di ripresa che avevano caratterizzato il 2017 (+0,3% a valore). Rallentamento confermato anche dal trend del commercio elettronico (prevalentemente concentrato sui beni non alimentari) che cresce solo dello 0,4% nel periodo gennaio-marzo 2018 (era il +2,4% nel 2017)”.

Conclude Gradara: “l’atteggiamento delle famiglie nei confronti dei consumi rimane quindi molto prudente, rimandando gli acquisti non indispensabili. Una situazione che difficilmente potrà mutare nel breve periodo, essendo generata anche dal quadro di incertezza sul futuro che ancora caratterizza il nostro Paese, sia dal punto di vista economico che politico. In questo contesto diventa indispensabile scongiurare prima di tutto il potenziale aumento dell’Iva, che andrebbe a soffocare definitivamente il necessario rilancio dei consumi”.