Con il nuovo strumento di controllo, Check Fruit gestisce direttamente la progettazione del piano di monitoraggio (principi attivi da ricercare per ciascuna specie, numero di analisi per specie e per anno, ecc.) e assicura sia il corretto prelievo dei campioni che la scelta dei laboratori di analisi.
L’indipendenza è quindi la principale caratteristica del Mir: per la prima volta, infatti, può essere affidato a un ente di controllo terzo il compito di verificare i residui dei prodotti.
Operativamente, il piano di monitoraggio Check Fruit si sviluppa su un periodo di tre anni e si basa sul campionamento di una percentuale significativa di partecipanti al sistema, suddivisi per tipologia (aziende agricole, stabilimenti di lavorazione, distribuzione) e specie registrate. Dopo il prelievo, a opera di Check Fruit, le copie del campione vengono tenute rispettivamente dal prelevatore, dal fornitore e dal laboratorio che esegue l’analisi. I risultati vengono valutati da un esperto del comitato tecnico-scentifico di Check Fruit al fine di accertarne la conformità agli Rma (Residui massimi ammessi) italiani e del paese destinatario. I dati raccolti sono inseriti in una banca dati e riesaminati periodicamente. Questi rappresentano la base per la verifica del piano di controllo stesso e per la definizione di strategie di intervento mirate a ridurre la probabilità o il ripetersi di una non conformità.
Per le sue caratteristiche, il Mir può essere adottato dalle singole aziende agricole, dalle organizzazioni di commercio ortofrutticolo, dalle catene distributive della gdo e dagli enti pubblici. Con il nuovo sistema, Check Fruit vuole infatti offrire a tutti i soggetti della filiera agroalimentare la certezza che il piano di controllo sia ben progettato e correttamente eseguito.
Check Fruit rilascia alle imprese agricole partecipanti un attestato di partecipazione al piano di monitoraggio, che può essere utilizzato sia per la certificazione Eurep-gap (lo standard messo a punto da produttori e distributori per valutare la sanità dei prodotti ortofrutticoli in materia di residui chimici), sia come certificazione da esibire al cliente e all’azienda di distribuzione. Le imprese produttrici e i loro clienti sono così in grado di soddisfare la crescente esigenza di sicurezza espressa dai consumatori appoggiandosi a un sistema efficace.