Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 19 Aprile 2024 - ore 17:30
Non è la solita classifica, ma una competizione sostenuta da una dettagliata ricerca di Gfk sugli stili di vita nell'anno del Covid.
Data Hub ha condotto un'analisi completa e sorprendente, che dimostra come l'emergenza sanitaria sia stata solo un detonatore.
Omnicom ha interpellato oltre 2.000 italiani. Ecco perché il cliente non crede più nei brand e i marchi distributivi si salvano a stento.
Il Covid ha rafforzato la marca del distributore, ma, senza dubbio, l'incremento è in larga parte strutturale. Ecco i principali driver.
Anche se per parlare di ripresa bisognerà attendere il 2022, il mercato ha ancora molto da offrire. Lo spiega Scenari Immobiliari.
La domanda estera è tornata in positivo con il passare dei mesi e il mercato europeo, il principale, non ha deluso le nostre aziende. Così la bilancia commerciale di settore è persino cresciuta.
La concentrazione sale, mentre i margini e il Roi diminuiscono. Il sistema regge, ma lo sforzo delle imprese aumenta.
A Centromarca fanno oggi riferimento circa 200 tra le più importanti industrie operanti nel settore dei beni di largo consumo. Realtà italiane e multinazionali, alimentari e non alimentari, che complessivamente sviluppano una quota di mercato del 60% a valore nel largo consumo confezionato.
L'indagine annuale di Mediobanca analizza le performance, anche previsionali, del sistema distributivo. Il canale più solido rimane il discount, seguito dal super e dal drugstore.
Sei insegne su 22 registrano almeno il 90% di clienti appagati: Iper (la grande I), Esselunga, CoopFi, Ipercoop, Eurospin e Aldi.
Il normal trade ha consolidato la crescita e i discount hanno raggiunto i supermercati nella redditività: due evidenze che sorprendono.
L’aumento dei nuovi poveri si inquadra nel contesto di un calo record della spesa per consumi delle famiglie. Nel 2020 la media mensile torna ai livelli del 2000 (2.328 euro; -9,1% rispetto al 2019).
Sul versante dei consumi interni l’analisi dei dati relativi all’intero anno 2020 mostra come siano i prodotti confezionati ad avere tratto maggiore vantaggio dagli effetti della pandemia, con un consumo che ha registrato, nel 2020, una crescita quattro volte superiore al 2019.
La serrata nei fine settimana ha avuto un effetto devastante, con una caduta delle visite del 50-60% nel mese di novembre.