Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 23 Aprile 2024 - ore 17:30
La quota di mercato del canale, che totalizza 9 milioni di clienti abituali, si è piazzata, secondo Nielsen, al 18,5% in valore e al 25,7% in volume sul totale del largo consumo confezionato. Continua così una crescita che non ha conosciuto soste da 15 anni a questa parte. E il fenomeno non è soltanto italiano.
La debolezza del mercato interno rende sempre più decisivo il ruolo delle esportazioni. Secondo Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, la grande sfida è di arrivare a un'incidenza dell’export sul fatturato superiore al 25% per toccare un valore di 50 miliardi. Ma ci sono alcuni ostacoli.
L'Osservatorio promosso dal Polimi contrassegna il 2018 come un anno di presa di coscienza: la distribuzione, piccola e grande, non ha più dubbi sulla necessità di portare le nuove tecnologie nella rete fisica. E se la spesa complessiva è ancora pari all'1% del fatturato, la quota degli investimenti per il digitale toc...
La legislazione europea non considera come non conforme il multiresiduo se ogni singolo livello di residuo non supera il limite massimo consentito, benché sia noto da anni che le interazioni di più e diversi principi attivi possono provocare effetti additivi o addirittura sinergici a scapito dell’organismo umano.
Il Governo italiano ci ripensa e annuncia una revisione completa della nuova normativa sulle chiusure festive. Quello che manca è una seria valutazione di impatto, fatta da un ente super partes, ma si sente anche il bisogno di sapere come si regolano gli altri Paesi. A tracciare il quadro internazionale è l'Istituto Br...
La dimensione reticolare e allo stesso tempo nazionale della Gdo ne fa un ambito di interesse per le diverse mafie del Paese. La rarefazione pianificata dell'organizzazione della struttura commerciale e distributiva costituisce di per sé un’occasione utile per le mafie per nascondere aziende direttamente controllate da...
“Resta alta la voglia di impresa degli italiani, anche se si avvertono segnali di indebolimento da non trascurare – commenta Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere -. Occorre sostenere ancora questa vitalità imprenditoriale, anche se la sfida per il sistema Paese è di permettere alle aziende di restare sul mercato, ...
La frenata della spesa delle famiglie è stata nettamente avvertita dalle imprese: il 34% degli imprenditori intervistati segnala vendite in calo rispetto allo scorso anno, contro appena un 10% che registra un andamento migliore sul 2018. Nei primi 30 giorni la spesa media si è attestata a 118 euro pro capite, dunque so...
In caso di mancato accordo le stime di Atradius parlano già di un +14% dei rischi di credito nel periodo 2019-2020. Decisamente più contenuti gli impatti negativi per l’Italia che registrerebbe un incremento dello 0,5 per cento.
Gabriele Borga, amministratore delegato: "Fra i motivi di questa predilezione c’è sicuramente il fatto che le grandi catene hanno continuato ad assicurare notevoli possibilità di impiego. Incide la vasta offerta di posizioni lavorative che non comportino un livello formativo particolarmente elevato".
Secondo Censis e Conad la recessione non basta a motivare la stasi della domanda. Quello che conta è più che altro il clima di generale diffidenza, che ha portato le persone a vivere l'acquisto come rappresentazione di sé. Intanto gli schemi del marketing accusano un duro colpo.
Secondo Iri lo scenario del comparto LLC, durante il 2019, sarà influenzato dalla stagnazione che comprime la domanda della maggior parte dei mercati di consumo. L'inflazione, benché debole, sarà l'unico elemento di sviluppo in valore.
Secondo la nuova analisi di Iri sul commercio elettronico le vendite online in generale, pur avendo un peso ancora contenuto, stanno aumentando in tutta Europa, con una crescita a doppia cifra in Italia (+42%) e in Spagna (+29%) e andamenti degni di nota in Francia e Germania. Cura persona e alimentari si preparano al ...
La nuova edizione del 'Rapporto Italia' ritrae, ancora una volta, gli atteggiamenti dei nostri connazionali. Nonostante le difficoltà finanziarie i consumi delle famiglie sono stabili e i maggiori trend, dal veg, al free from, rimangono un punto di riferimento ideale. Ma affiorano alcune perplessità.