Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 19 Marzo 2024 - ore 12:30
Come per tutti i regolamenti l'entrata in vigore è praticamente immediata. Vediamo quali sono le novità.
La produzione è salita dell'1,5 per cento, mentre il trend estero si conferma molto stabile e con picchi interessanti in Francia e Usa. Bene anch...
Il vino italiano sarebbe in piena salute, se non dovesse fare i conti con l'inflazione, i costi energetici e la guerra.
Lo studio annuale, base 2020, evidenzia solo un piccolo calo, che tuttavia è congiunturale. La produzione e l'export sono sempre da record.
Un 68% di Consorzi di tutela italiani hanno concesso l'autorizzazione all'uso della Ig come ingrediente per un totale du 13.000 autorizzazioni rilasciate.
La domanda estera è tornata in positivo con il passare dei mesi e il mercato europeo, il principale, non ha deluso le nostre aziende. Così la bilancia commerciale di settore è persino cresciuta.
L'ultimo rapporto Ismea-Qualivita conferma che produzione, consumi ed export si sono mantenuti in netta crescita.
Una cifra importante come target per i prossimi tre anni e anche una bella scommessa per il settore che deve giocare le sue carte sul versante dell'innovazione: qui a vincere sono un diverso rapporto con il consumatore, la collaborazione fra aziende e soprattutto la qualità a tutti i livelli.
Il 14° rapporto sul mondo delle denominazioni di origine si arricchisce, quest'anno, con un'analisi dei canali di vendita. Il retail moderno si conferma l'asso pigliatutto. Bene anche per l'Horeca, che tuttavia ha quote modeste.
Il Bel Paese è leader mondiale per numero certificazioni, con 805 prodotti iscritti nel registro Ue, di cui 282 food e 523 wine al 10 febbraio 2016. Nel corso del 2015 l'export è salito di 8 punti e i nostri consorzi hanno registrato ben 9 nuovi prodotti, più di tutti gli altri Paesi. Il ‘parco’ nazionale di alimenti a...