Le tendenze 2022 e il bilancio del Natale dimostrano che il retail fisico non ha molto da temere. Ma l'asso pigliatutto è lo shopping center.

Come sarà la spesa degli italiani nel 2022? Più frugale...ma anche nazionale, territoriale, salutista e a marchio del distributore.

Se l'importo totale cresce, crescono anche le somme destinate al risparmio. Il fenomeno preoccupa i commercianti.

Come nel 2020, anche quest’anno i giochi in scatola e le costruzioni stanno andando per la maggiore. Seguono a ruota, nella top five di Npd, i peluche, i giochi di carte, le fashion doll e i giocattoli per la prima infanzia.

Francesco Spanedda: "I marchi devono diventare ‘liquidi’ ed essere capaci di spostarsi, ma senza diversificazioni forzate".

Nello specifico ad andare molto bene sono stati i prodotti del territorio e i vini di alta qualità. Il pesce ha avuto forti richieste e per il cenone.

Feste ovviamente molto più povere, ma shopping nei punti di vendita fisici, o utilizzando il clicca e ritira: lo afferma Deloitte.

Vacanze e vacanzine negate, centri commerciali chiusi nel fine settimana, Natale alle porte e, per conseguenza, centri storici più che mai intasati. E' un concetto di sicurezza per lo meno strano quello del nostro Esecutivo.

Il canale online, come era prevedibile, ha fatto faville, ma per i retailer fisici attivi nel clicca e ritira le previsioni non sono certo pessimistiche. Sarà un Natale diverso, ma non necessariamente più povero.

Le stime di Codacons per le feste di fine anno pronosticano una generalizzata contrazione dei consumi natalizi del 14,5% sul 2019. Rispetto agli oltre 10 miliardi di euro generati dal Natale 2019, gli italiani sborseranno quest’ anno circa 8,55 miliardi di euro, con una perdita che sfiora 1,5 miliardi di euro

Sui 'non essenziali' Carrefour e Auchan hanno deciso di non piegarsi, ma, ovviamente, di rispettare la legge. Ecco come....