Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 18 Marzo 2024 - ore 17:30
Lo scorso anno il 46% dei culatelli marchiati ha contribuito a produrre 1,17 milioni di confezioni.
Inflazione, riduzione dei consumi, rincaro delle materie prime? Sì certo, ma qualità, innovazione e sostenibilità pagano. E l'estero risponde.
Una gamma di prodotti di qualità, molti dei quali Dop, Igp e Stg, nati per soddisfare le richieste dei consumatori più esigenti.
La grande fiera di Paris Nord Villepinte torna ai livelli del 2018. Il tema dell'anno è 'Own the change', una frase che comprende un insieme di contenuti, come la qualità. E qui i nostri connazionali sono molto ben piazzati.
L'importante realtà veneta, con 100 milioni di fatturato, crea un progetto comune con un'esponente delle migliore tradizione parmense, molto dinamico nei preaffettati.
Sviluppo in vista, in Italia e all'estero, di una delle eccellenze del made in Italy, grazie a un innovativo accordo di collaborazione.
Si moltiplicano le operazioni che valorizzano gli stock di stagionatura. L'inventory loana, un credito a medio termine, è simile al pegno rotativo che in questo momento va per la maggiore.
La pandemia non ferma la crescita del Grana Padano: produzione a +2,2%, export a +3,4% e consumi a +6,4%. Nel prossimo quadriennio il Consorzio esplorerà nuove opportunità con l’obiettivo di continuare a far crescere le vendite e le produzioni.
Le storiche acetaie avranno a disposizione beni e servizi finanziari a condizioni vantaggiose e, grazie alla possibilità di costituzione delle scorte in pegno, la banca sarà in grado di avviare pratiche di affidamento per generare liquidità, con le opportune garanzie a copertura del rischio.
L'investitore sostituisce, al comando, Idea Taste of Italy. Si profila una nuova strategia, specie per i mercati esteri.
Nonostante la pandemia, le aziende del Consorzio chiudono il 2020 con un bilancio positivo. Anche la produzione è in aumento (+4,9%), mentre i prezzi sono tornati ad essere remunerativi.
La pandemia da Covid-19 ha creato non poche difficoltà al settore vitivinicolo piemontese, specie nella fascia alta, rivolta all'horeca.
L'istituto bancario franco italiano concederà un'apertura di credito garantita dalle merci in giacenza, in base ai valori di mercato.
Con questo accordo parte il nostro maggiore polo caseario di specialità certificate, con un fatturato aggregato di 550 milioni di euro, di cui circa 200 dovuti alle esportazioni.