Impegnata nel processo di internazionalizzazione del marchio, l’azienda di Pavia continua a investire in Romania nel programma agro-industriale Progetto Danubio per rafforzare la propria presenza sul territorio e sperimentare un modello di business che sarà poi spendibile in tutto l’est europeo.

La consapevolezza che in Romania il riso viene quasi totalmente importato – si parla di 100.000 tonnellate l’anno, con una stima di 4,5 kg di consumo pro capite annuo - e la certezza che le marche presenti sul mercato romeno non sono in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori hanno spinto Riso Scotti a investire in questo progetto.

Un progetto che ha richiesto la realizzazione di una rete di aziende complementari, ciascuna con una propria mission. Sono così nate Risi, che detiene la proprietà delle terre coltivate, e Risi Romuno, specializzata nella coltivazione del risone, selezionato, lavorato e commercializzato da Risi Milling. A Enal è invece riservata la produzione di riso soffiato e gallette di riso.

Dei 7.500 ettari di terreno acquisiti in Romania, nel 2007 il gruppo ne ha messi a coltura 3.700 - 2.000 nella provincia di Ialomita, 700 in quella di Bralia e 1.000 in quella di Olt - e conta di superare i 5.000 nel 2008. Di rilievo, inoltre, sia la capacità produttiva registrata nel corso dell’anno appena terminato - 6 tonnellate all’ora - che le quantità di riso confezionato e venduto a marchio dell’azienda, arrivate a 15.000 quintali.

Buona anche la presenza a scaffale nei punti vendita della gdo dei prodotti della linea Chicco per Chicco - che comprende due varietà di riso, una tonda e una affusolata - e da alcune diversificazioni Riso Scotti. Si tratta di prodotti pensati per i consumatori locali e realizzati dopo attenti studi, iniziati nel 2005, che hanno evidenziato come l’80% circa del mercato romeno sia occupato da risi impuri, che rimangono incollati dopo la cottura, con un basso livello di servizio e packaging poco resistenti. Per penetrare nel mercato romeno Riso Scotti ha quindi puntato sull’alta qualità del proprio riso, venduto a un prezzo accessibile a tutti.

“Per il 2008 – spiegano da Riso Scotti Danubio – stiamo lavorando per incrementare il fatturato e conquistare il 20% della quota di mercato, puntando alla leadership nel giro di tre anni. L’impianto di essiccazione e stoccaggio del risone e la riserva di Vladeni, vicino a Tandarei, provincia di Slobozia, sono ormai a pieno regime di lavoro, supervisionati a distanza da Pavia. I nostri specialisti italiani della tecnologia, di gestione della produzione e del controllo qualità, infatti, sono impegnati in prima persona qui in Romania. Utilizzando al meglio tutto il know how della capogruppo abbiamo ottenuto un riso lavorato con lo stesso standard di qualità della casa madre e stiamo affinando e ottimizzando utili sinergie ed economie con l’Italia”.

Per diffondere e promuovere la coltivazione del riso, inducendo molti imprenditori del luogo a riprenderne la piantagione, l’azienda pavese ha anche pensato di intraprendere un percorso di collaborazione con il Ministero dell’agricoltura romeno. Un’azione finalizzata a raggiungere, entro il 2012, una superficie coltivata di riso di almeno 40.000 ettari e garantire così la sopravvivenza del settore risicolo. Per meglio rispondere alla richiesta da parte del consumatore di caratteristiche merceologiche sempre più evolute e mirate il gruppo lavorerà, infine, sulla continua introduzione di varietà di riso selezionate.