Anche nel 2013 si conferma una flessione delle importazioni con quantitativi che potrebbero posizionarsi attorno alle 3.500 tonnellate complessive contro le 4.500/5.500 di qualche anno fa. Il calo deriva dalla progressiva contrazione del prodotto spagnolo che nonostante ciò rimane quello prevalente. Lo scorso anno l’offerta spagnola era stata pesantemente condizionata dall’andamento meteo avverso. 

Al contrario si conferma il rafforzamento in atto negli anni più recenti dell’import da Olanda e Belgio mentre appaiono più stabili le entrate da Germania, Francia e quelle ad inizio anno del prodotto peruviano. Il prodotto in arrivo dai paesi fornitori appare pertanto più distribuito tra marzo e maggio a differenza di qualche anno fa quando era molto più concentrato nel bimestre marzo/aprile.

Per quanto concerne le esportazioni il volume 2013 potrebbe superare per la prima volta le 5.500 tonnellate, maggiore del 2012 a conferma della tendenza all’espansione in atto. Il principale paese di destinazione del prodotto italiano rimane la Germania con quasi 1.500 tonnellate inviate nel 2013, pari a circa il 25% dei quantitativi destinati al di fuori dei confini nazionali. 

Seguono in ordine di importanza l’Austria, Danimarca, Svezia e Regno Unito. Queste destinazioni hanno mantenuto e in molti casi migliorato il posizionamento in termini di volume rispetto alla precedente campagna commerciale. Progressivamente negli ultimi anni si nota un maggior numero di paesi in cui viene venduto prodotto made in Italy: oltre 30 diverse destinazioni nel 2013 contro circa 15 raggiunte qualche anno addietro.