Siamo in Alaska, un territorio immenso, e in gran parte incontaminato, dove si alternano a maestosi ghiacciai, foreste fluviali, montagne imponenti, laghi e fiumi turbolenti. Un paradiso della natura circondato in buona parte dal mare dove lungo le coste dell’oceano Pacifico è facile incontrare le balene mentre all’interno, nelle foreste fluviali, vive una ricca fauna di animali selvatici che spesso sosta lungo le rive dei fiumi  per assicurarsi un delizioso pasto a base di salmone. E’ qui infatti che vive  e si riproduce il famoso salmone dell’Alaska di cui sono particolarmente ghiotti gli orsi bruni. Adorato fin dall’antichità dalle tribù indiane della zona, che lo identificavano con un Dio da rispettare e da temere in quanto fonte insostituibile di nutrimento e di vita, il salmone di Alaska è considerato uno degli alimenti più sani che la natura offra alla nostra tavola.
I salmoni selvaggi dell’Alaska a differenza dei salmoni pescati nell’Atlantico che sono quasi esclusivamente d’allevamento, vivono liberamente nei fiumi e nei mari, protetti da una politica ecologica e di regolamentazione della pesca che garantisce la salvaguardia dell’ecosistema e la riproduzione del pesce.

Nel corso della loro vita i salmoni percorrono  molte migliaia di chilometri, prima nelle acque dolci dei fiumi e poi in mare aperto dove si nutrono liberamente di gamberetti, crostacei e pesci più piccoli, si rinforzano e raggiungono dimensioni ragguardevoli. Dopo un certo periodo di permanenza nell’oceano, tornano sospinti da un’irresistibile richiamo genetico al corso d’acqua da cui sono partiti, pronti ad assolvere la propria funzione riproduttiva. Cominciano così il loro faticoso cammino controcorrente arrivando stremati ai luoghi di riproduzione. Qui le femmine depositano le uova (più di 4 mila uova ciascuna) che vengono immediatamente fecondate dai maschi. Assolto il loro compito di procreazione i salmoni muoiono diventando a loro volta preda di aquile e orsi, visoni e altri animali.Nel frattempo, nelle loro uova ancorate alla ghiaia dei fiumi, gli embrioni continuano a crescere fino a che, dopo circa 4 mesi, piccolissimi avannotti, incominceranno la loro discesa dai fiumi verso il mare.
Il salmone selvaggio dell’Alaska è dunque un pesce che si muove continuamente attraverso i fiumi ed i mari, che si nutre esclusivamente di ciò che offre il suo territorio di caccia e che non può essere condizionato da niente se non dalle forze stesse della natura. La sua carne, muscolosa come quella di un atleta  e povera di grassi, è ricca di preziosi acidi polinsaturi omega 3 che tanto contribuiscono al nostro benessere fisico. Tra il salmone selvaggio dell’Alaska (Oncorhinchus)  e salmone dell' Atlantico (Salmon Salar) , quasi esclusivamente di allevamento, c’è una differenza tangibile facilmente percepibile ai nostri sensi degustando la polpa dei due tipi di salmone.

Il salmone selvaggio del Pacifico comprende cinque specie: il  Red King,il Coho, il Sockeye, il pink e il Chun  e si differenzia dal salmone dell' Atlantico in quanto:

-    La carne è meno grassa;
-    La polpa è più consistente;
-    Ha un gusto più definito, di mare;
-    È un alimento sano e naturale che non viene trattato con antibiotici e ormoni
     (come è normale con l’acquacultura).

Mentre il salmone dell’Atlantico viene solitamente venduto fresco in Italia, il salmone selvaggio dell’Alaska in Europa si trova fresco solo in piccole quantità, mentre  solitamente viene commercializzato dai grossisti congelato, eviscerato, con o senza testa. Servito fresco o affumicato nella ristorazione, il salmone selvaggio dell’Alaska viene proposto affumicato nelle salumerie e nelle gastronomie specializzate dove si posiziona come prodotto di qualità decisamente superiore rispetto a quella dell’affumicato di allevamento.


Con migliaia di laghi e con un’estensione di coste (comprese le isole) pari a 54700 km  l’Alaska è una delle regioni più pescose del mondo. Oltre al salmone  si commecializzano tre tipi di granchio pregiati e molti pesci bianchi. L’Alaska Seafood Marketing Institute è l’Ente che promuove in quasi tutto il mondo il prodotto ittico nazionale (www.alaskaseafood.org )