In Veneto la coltivazione dell’ulivo, grazie al clima favorevole delle colline e della zona del Garda, ha una tradizione che dura ormai da secoli, da cui prendono vita prodotti che sono oggi particolarmente apprezzati dai numerosi turisti stranieri presenti sul territorio, e da tutti coloro che ricercano nell’olio caratteristiche organolettiche più delicate e meno decise rispetto a quelle dei prodotti del sud Italia.

Ed è proprio in questa regione che nasce nel 1895, dall’intuito dei nonni dell’attuale titolare, Isidoro e Regina, Frantoi Veneti Redoro, un’azienda che da oltre cento anni si dedica con amore e passione alla produzione dell’olio secondo una tradizione che si tramanda da padre in figlio con una lavorazione artigianale, e che oggi ha ormai raggiunto le tavole di tutto il mondo, dall’Europa, all’America, al Giappone.

Redoro ha la sua sede principale a Grezzana (Vr), tra le colline della Valpantena ai piedi dei monti Lessini dove, oltre a coltivare gli uliveti che la circondano, raccoglie le migliori olive di oltre 1000 produttori agricoli di sette valli vicine. 

Tutto il ciclo di produzione dell’Olio Extra Vergine d’Oliva Redoro è rispettoso dei migliori e più tradizionali metodi di lavorazione. Le olive utilizzate sono soltanto di altissima qualità, italiane al 100% e senza Ogm, e   vengono raccolte a mano o per mezzo di pettini, come una volta.

Consegnate in giornata al frantoio, vengono attentamente selezionate, e soltanto le migliori e le più sane sono sottoposte in seguito a molitura, secondo un processo di lavorazione tecnologicamente avanzato, con temperature controllate che non superano i 30° C.

Presso il frantoio di Grezzana è possibile seguire tutte le varie fasi di trasformazione delle olive: dalla filtrazione al prodotto finito, attraverso i vari passaggi di imbottigliatura, tappatura, etichettatura. Una ventina di anni fa, inoltre, l’azienda ha rilevato l’antico frantoio di Mezzane, nella valle omonima nell’est del veronese, un tempo proprietà del conte Giulio Liorsi.

La ruota alimentata dall’acqua del Rio Dugal proveniente dal monte sul Vago, metteva in movimento il mulino di farina d’estate e il frantoio di olive in autunno e inverno; il ripristino del vecchio frantoio è stato merito dell’azienda che, restando fedele alla tradizione, ha restaurato le antiche macine in pietra assicurandosi una produzione di olio di ottima qualità.

In questo luogo suggestivo è possibile seguire la molitura delle olive effettuata ancora con le antiche macine in pietra e con il sistema tradizionale della spremitura a freddo. Il processo di lavorazione ha inizio con la spremitura, lenta e graduale, della polpa dell’oliva, successivamente alla sua molitura. Ne escono acqua (45%) e olio (13%); il restante (42%) è lo scarto dell’oliva – nocciolo, buccia e piccole parti vegetali – denominato “sansa”, destinato ai sansifici per la produzione di olio di scarsa qualità e dei suoi derivati.  Infine, avviene la separazione tra l’acqua e l’olio, possibile grazie alla loro differente densità.

Questo metodo di lavorazione garantisce il mantenimento delle proprietà organolettiche e nutrizionali nell’olio extravergine d’oliva Redoro, che si presenta verde con riflessi dorati, e con un sapore dolce, corposo e fragrante di oliva, che lo rende ideale per essere gustato sul pane, per una deliziosa bruschetta, o su qualsiasi altra pietanza.

La gamma di prodotti che Redoro propone ai consumatori e ai ristoratori è molto ampia: al fianco dell’olio integrale, ottenuto da olive coltivate in alta collina nel rispetto delle caratteristiche biologiche, vi è, per esempio, il nostrano, dal sapore dolce e rotondo con vellutati retrogusti di mandorla, e la qualità extra, olio particolarmente delicato dal sapore leggermente fruttato, ottimo per la cucina mediterranea.

A dispetto dei suoi cento anni, l’Azienda Redoro si muove sul mercato con grande dinamicità, presenziando ormai da anni alle maggiori fiere nazionali ed internazionali dell’alimentazione, e impegnandosi anche nell’ambito didattico e culturale con la promozione di visite e concorsi dedicati alle scuole. E’ stata, inoltre, la prima nel Veneto ad ottenere la certificazione AIAB, che garantisce la coltivazione dei prodotti da agricoltura biologica tra cui l’olio extra vergine di oliva Biologico Redoro.

L’ultimo riconoscimento risale al 2001 quando Redoro ha ottenuto per prima la Denominazione d’Origine Protetta per il suo Olio Extra Vergine di Oliva Veneto Valpolicella; un traguardo che assume ancora più valore in considerazione del fatto che REDORO è l’unica azienda ad aver dislocato i propri frantoi in due aree a denominazione di origine protetta così vocate come quelle del Garda e Veneto D.o.p.
 
Nonostante il grande successo, i valori che guidano l’azienda continuano ad essere gli stessi di una volta: qualità, genuinità, e amore in ogni piccolo gesto, dalla coltivazione delle olive, alla raccolta, fino alla trasformazione in olio o in prodotti prelibati come il patè o le specialità sott’olio.


Dati sull’azienda:
Fatturato previsionale dell’azienda 2009: 7 milioni di euro
Addetti: 25 (8 dipendenti+stagionali)
Frantoi: 3 (Grezzana, Mezzane, Bardolino)
Canali di distribuzione: GDO e DO, ristorazione, negozi specializzati, catering, vendita diretta on line.

Per ulteriori informazioni:
www.redoro.it