In occasione di Cop21, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma fino all’11 dicembre 2015, Unilever esorta realtà pubbliche e private affinché l’appuntamento di Parigi sia un’occasione chiave per la lotta ai mutamenti climatici. A tal fine, la multinazionale ha lavorato con l’ONU, il World Economic Forum, il World Business Council for Sustainable Development e il Governo francese per promuovere la mobilitazione del settore privato verso una sempre più ampia adesione all’obiettivo emissioni zero del 2050.

La necessità è quella di dimostrare leadership e sviluppare partnership a tutti i livelli per cogliere ogni occasione derivante dalla Green Economy e tradurla in azioni concrete che rendano possibile mantenere gli impegni presi da tutti gli attori coinvolti. E per contribuire all’ambizioso traguardo, Unilever annuncia l’intenzione di eliminare le emissioni di CO2 delle proprie operations entro il 2030. Un percorso che prevede l’approvvigionamento del 100% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2030, e l’eliminazione del carbone dal mix energetico dell’azienda entro il 2020. Inoltre, l’azienda punta a rendere disponibile il surplus di energia rinnovabile prodotto a beneficio delle comunità in cui opera.

Gli obiettivi annunciati rafforzano la strada finora percorsa da Unilever che, dal 2008 a oggi, ha ridotto del 40% le emissioni di gas serra per tonnellata a livello globale, l’equivalente di un milione di tonnellate di CO2 all’anno. Allo stesso tempo, Unilever lavora su scala globale per il raggiungimento dell’obiettivo deforestazione zero dato che quest’ultima, contribuendo per il 15% alle emissioni di CO2 globali, risulta uno dei fattori che influenza più negativamente il cambiamento climatico. Gli sforzi compiuti hanno portato Unilever a classificarsi, nel febbraio 2015, tra le prime sei aziende nel Forests 500, l’analisi del Global Canopy Programme che identifica quali tra 250 aziende e istituzioni nel mondo stanno lavorando al meglio per combattere la deforestazione tropicale.

Nel 2010, Unilever ha lanciato il proprio Sustainable Living Plan, un piano di crescita sostenibile che promuove il cambiamento a partire dall’azienda stessa e che ha come traguardo, da una parte, l’eliminazione della deforestazione nelle proprie attività entro il 2020 e, dall’altra, quello di garantire la food security e migliorare le condizioni di vita di milioni di persone investendo in pratiche di agricoltura sostenibile che siano in grado di impattare positivamente anche sul cambiamento climatico e possano assicurare le risorse nel lungo periodo. Grazie al lavoro svolto in questi anni con la propria supply chain, con i governi e la società civile, Unilever è oggi in grado di approvvigionarsi in maniera sostenibile per il 55% delle materie prime agricole base per i propri prodotti, risultato con il quale l’azienda supera il proprio obiettivo di metà percorso del 50% entro il 2015. In particolare, già dal 2012, l’olio di palma utilizzato per i prodotti Unilever proviene per il 100% da fonti certificate sostenibili da GreenPalm, così come Rainforest Alliance ha certificato sostenibile il 58% del tè utilizzato da tutti i brand del Gruppo.