L’industria può vincere la sfida della sostenibilità prendendo esempio dalla natura? A quanto pare sì. A dimostrarlo è la multinazionale toscana Lucart che, partendo proprio dall’osservazione della natura, è riuscita - in collaborazione con Tetra Pak - 
a riprodurre anche a livello industriale un sistema virtuoso, in cui ciò che è scarto per un ciclo produttivo o di consumo diviene nuova materia prima per altri cicli produttivi, creando valore economico, sociale e ambientale. Non a caso questo ambizioso progetto lanciato nel 2010 ha preso il nome di “Natural”.

“Il primo passo” - racconta Massimo Pasquini, Amministratore Delegato di Lucart - “è stato condividere un’identica visione del futuro con la multinazionale Tetra Pak®, principale produttore di cartoni per bevande a livello mondiale. Ci siamo scambiati informazioni e competenze e abbiamo instaurato nuove relazioni comuni con altri soggetti, che ci hanno aiutato a recuperare e riciclare tutti i materiali che compongono i cartoni per bevande. Oggi possiamo così parlare di un vero successo. Siamo riusciti a creare” - ha concluso Pasquini - “un modello di sviluppo perfettamente compatibile con le linee guida dell’economia circolare, partendo dalla valorizzazione dei rifiuti e arrivando alla loro piena trasformazione in materie prime seconde, nuovi prodotti ecologici pronti per essere riutilizzati e immessi sul mercato. E di questo siamo profondamente orgogliosi”.

Dai cartoni per bevande - composti per quasi tre quarti da fibre di cellulosa certificate FSC® e per un quarto da polietilene e alluminio utili alla conservazione e protezione degli alimenti - una volta avviati al recupero con la raccolta differenziata e selezionati dalle piattaforme, Lucart ottiene due nuove materie prime: il Fiberpack® e l’Al.Pe.®.

Il primo è il materiale innovativo con cui Lucart realizza prodotti in carta di vario genere (carta igienica, tovaglioli, fazzoletti e asciugatutto), tutti certificati EU Ecolabel e distribuiti attraverso i marchi Lucart Professional EcoNatural e Grazie Natural.
Il secondo è un materiale che viene riutilizzato dalle industrie manifatturiere per numerosi usi, dall’edilizia all’arredo urbano, dai pallet per il trasporto delle merci ai pali di ormeggio nautico di Venezia. Non solo, Lucart utilizza l’Al.Pe.® anche per la produzione dei dispenser che servono per erogare la carta igienica o gli asciugamani in carta nei bagni pubblici, e per la produzione dei pallet per il trasporto delle proprie merci.

Un progetto che porta con sé risultati importanti. Quali? Parliamo del recupero di più di 3,6 miliardi di cartoni per bevande Tetra Pak®, che stesi uno dopo l’altro equivalgono a una distanza pari a 21 volte il giro della Terra, oltre 1,6 milioni di alberi salvati - un valore pari a una superficie di più di 5.400 campi da calcio, e più di 93.800 tonnellate di CO2e che equivalgono alle emissioni prodotte da 736.000 viaggi in auto Roma-Milano.

“Con 4,7 miliardi di confezioni immesse nel mercato italiano, fa parte della responsabilità sociale dell'azienda preoccuparsi del fine vita dei nostri prodotti” - ha dichiarato Michele Mastrobuono, Direttore Ambiente e Relazioni Esterne di Tetra Pak Italia - “La carta impiegata nei nostri contenitori è composta da fibre di cellulosa dalle qualità elevate, una materia prima seconda dalle caratteristiche chimico fisiche eccellenti. Ma non solo la cellulosa ha una seconda vita, il progetto Natural evidenzia come anche le altre componenti della confezioni sono recuperabili, tramite processi e tecnologie già presenti sul territorio nazionale”.