Aumenta del 24% il numero di aste immobiliari nel primo semestre dell’anno rispetto allo stesso periodo 2018. Sono infatti 152.708 i lotti di immobili pubblicati in asta (nel primo semestre 2018 erano 128.000) nei 140 Tribunali Italiani dal 1° gennaio al 30 giugno, calcolati dal Comitato scientifico AstaSy, società che si occupa di Auction Real Estate, che monitora quotidianamente l’andamento del mercato delle esecuzioni immobiliari e che fa parte dell’azionariato di NPLs RE Solutions (Gruppo Gabetti).

Nel 2018 le aste totali sono state 245.100. La fonte valuta che, nel 2019, la media di immobili che giornalmente hanno questo destino sia di circa 836

È superiore a 25,56 miliardi di euro il valore base dei prodotti posti in capo a procedure esecutive (nate da pignoramento) e concorsuali (sottoposte a fallimenti e concordati preventivi, crisi da sovraindebitamento e ristrutturazioni del debito).

Si stima che il reale valore, come fosse di compravendita a mercato libero, dei cespiti si aggirerebbe in realtà intorno a 33,75 miliardi, e che il un ribasso medio di aggiudicazione, in Italia, sia del 56 per cento.

Spiega Mirko Frigerio, amministratore delegato di Astasy: “Il 51% dei valori in campo è concentrato in solo il 5,6% degli asset posti in esecuzione e questi sono spesso in situazioni particolari, che necessitano d’interventi strategici più chirurgici e mirati. Il problema dei crediti deteriorati non è finito, ma si è solo spostato dalle banche ai cessionari del credito. I debitori non hanno assolutamente risolto il loro problema che si mantiene attivo nelle lungaggini amministrative della giustizia. Nonostante i tempi dei Tribunali siano nettamente migliorati (ben 289 giorni medi in meno rispetto al 2018), resta comunque altissimo il tempo medio della giustizia, stimato in 4 anni con altissimi abbattimenti percentuali sul valore di aggiudicazione degli immobili.

“Il tutto – prosegue Frigerio - non sarà certo aiutato dalla riforma dell’articolo 560 del Codice di procedura civile che riporterà, nei prossimi mesi, i tempi della giustizia ad almeno 7 anni fa, stabilendo che l’immobile pignorato può essere liberato solo dopo l’emissione del Decreto di Trasferimento. Da ultimo i siti che gestiscono le aste telematiche presentano spesso problemi ai sistemi informatici, creando inefficienze e difficoltà nella partecipazione alle aste da parte degli investitori e conseguentemente una perdita di valore per le banche, unitamente a una ricaduta negativa per i proprietari interessati”.

Resta pressoché invariata la distribuzione geografica delle esecuzioni immobiliari: la Lombardia mantiene il primato della regione con più immobili all’asta (19,05% - 27.680 lotti), seguita da Sicilia (8,85% e 13.515), Emilia-Romagna (8,53% con 13.026 lotti), Lazio (7,38% e 11.270 lotti) e Toscana (7% e 10.705).