In Nord America, secondo il Georgia Institute of Technology, circa un terzo dei 1.200 centri commerciali operativi va verso la chiusura. Il trend negativo, dovuto alla concorrenza dell’e-commerce e ai lunghi percorsi da affrontare per raggiungere le cattedrali dello shopping, sta però arrivando anche in Europa.

In Gran Bretagna, come riferisce il giornale specializzato ‘Property Week’, circa 200 shopping center potrebbero essere costretti al fallimento, se i rispettivi proprietari non saranno in grado di immettere nuove risorse e di impegnarsi in azioni di risanamento edilizio e di svecchiamento dell’offerta.

Il preoccupante dato emerge da una ricerca condotta da Apam, società inglese specializzata nel real estate e nell’asset management, che cita, per tutti, il caso del centro Callendar Square di Falkirk (Scozia), un insediamento prime su più livelli per una superficie di circa 13.000 mq. Nel 2006 era stato valutato più di 25 milioni di sterline (poco meno di 28 milioni di euro), mentre nel 2017 è stato rilevato all’asta, dal gruppo britannico Ellandi, per poco più di 1 milione.

Da quando Apam ha cominciato le proprie rilevazioni, circa un anno fa, il numero di complessi commerciali a rischio, perché non in grado di fare fronte al proprio indebitamento, è aumentato del 75%, un dato spinto verso l’alto dai molti processi di chiusura volontaria.

In realtà, continua Apam, molti centri sparsi per il Regno Unito sono stati rifinanziati già 3 anni orsono, grazie a un processo di acquisizione condotto da fondi e private equity statunitensi. Tuttavia, questi stessi operatori non hanno reinvestito e oggi rischiano una polverizzazione dei capitali stanziati.

La stessa Apam suggerisce, come sola via d’uscita, forme di impegno che non siano speculative, ma sostenute da una precisa strategia commerciale, che comporti la valorizzazione dell’insediamento stesso e del territorio circostante, portando a una crescita della frequentazione e degli acquisti, e, dunque, all’aumento dei rendimenti.

Progetti tanto più necessari in quanto, nel Regno Unito, la pressione del canale online aumenta in modo esponenziale. Secondo lo ‘European Ecommerce Report 2018’, di Ecommerce Foundation, la Gran Bretagna è oggi il più grande mercato telematico del nostro continente, con vendite pari a 178 miliardi di euro - rispetto ai 93,2 miliardi della Francia e ai 93 della Germania – e un tasso di crescita che sta falcidiando le catene di grandi magazzini e department store.