Verona capitale del vino dal 10 al 13 aprile, grazie al cinquantesimo Vinitaly, inaugurato questa domenica dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

«I numeri con cui si apre l'edizione 2016 sono di buon auspicio per il settore – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -. Abbiamo oltre 4.100 espositori, in crescita sul 2015, su una superficie di oltre 100.000 metri quadrati netti. Parliamo dunque di nuovi record. Ed è stato potenziato anche l'incoming: puntiamo ad aumentare il già alto tasso di internazionalizzazione degli operatori in visita, pari, l'anno scorso, al 37% da 140 Paesi».

È l’innovazione - nelle tre declinazioni di prodotto, processo e consumo - la parola chiave della rassegna veronese: raggiunto l'obiettivo della qualità, ora la filiera deve individuare il prossimo traguardo. «Dal nostro osservatorio privilegiato – continua Mantovani - abbiamo visto il vino raggiungere un livello medio assolutamente inimmaginabile fino a venti anni fa. Oggi si parla di contenuto etico, nuove tecnologie e di cambiamenti nelle tendenze di acquisto e fruizione».

Centrale anche il tema dei canali distributivi, attraverso le testimonianze di 12 catene che partecipano alla tavola rotonda “Gdo Buyers Club” dell’11 e 12 aprile, e alla ricerca esclusiva di Iri, che fa il punto su vino e Gdo.

Secondo questo documento, dopo anni di stasi, si registra una crescita più decisa degli acquisti di vino italiano sugli scaffali, sia in volume sia in valore.
Le vendite delle bottiglie da 75 cl aumentano del 2,8% in quantità rispetto al 2014, e le referenze a denominazione d’origine (Doc, Docg, Igt) dell’1,9 per cento. I ricavi crescono, rispettivamente, del 4 e del 3,8 per cento.

“Una performance doppiamente positiva – commenta Virgilio Romano, client solutions director di Iri – perché non è stata stimolata né dall’aumento della leva promozionale, né da prezzi in calo. La pressione promo, infatti, rimane su livelli alti, ma inalterati rispetto all’anno precedente, mentre i prezzi si dimostrano in salita: i vini a denominazione di origine, per esempio, hanno scontrini medi in crescita dell’1,9. Dopo un lustro di assenza, lo sviluppo contemporaneo di volumi e valori ci lascia ben sperare per gli anni futuri”.

Risultati positivi, sempre in Gdo, per gli spumanti, con un + 7,8% a volume e un +7,5% a valore. I vini biologici, dal canto loro, crescono a volume del 13,2% e a valore del 23, ma i litri in gioco sono ancora limitati: 1 milione e 630.000.


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