Layout in espansione per accogliere le crescenti adesioni, 1.000 espositori, 6 padiglioni, 60.000 mq, per una manifestazione sempre più internazionale. Questa, in sintesi, la 31esima edizione di Sana Bologna, da ieri, venerdì 6 settembre, a lunedì 9.

La fiera è divisa in 3 macrosettori: Food, Care&Beauty, dedicato ai produttori di cosmetici biologici e naturali, prodotti per la cura del corpo, integratori alimentari, prodotti/servizi naturali per la cura della persona (padiglioni 25 e 26) e Green Lifestyle, che propone beni e soluzioni ecocompatibili, per uno stile di vita sano e responsabile.

L'offerta espositiva si completa con un ricco programma di convegni, workshop e seminari e un importante azione di incoming di delegazioni commerciali estere in arrivo da 30 Paesi: nel 2018 sono stati più di 2.000 gli incontri programmati fra le aziende espositrici e i buyer internazionali.

Confermata, nel 2019, la presentazione dell'Osservatorio Sana (a cura di Nomisma): in programma nel pomeriggio della prima giornata mette l’accento, quest’anno, sul posizionamento competitivo del bio made in Italy nei Paesi esteri, con un approfondimento sui mercati russo e giapponese. A questo si aggiunge, naturalmente, la consueta presentazione dei numeri chiave del settore biologico in Italia e dei risultati dell'indagine sul consumatore italiano, che propone una mappatura dei nuovi trend.

Praticamente in contemporanea – 5 e 6 settembre - “Dalla rivoluzione verde alla rivoluzione bio”, titolo degli Stati Generali del bio, a cura di Federbio, Assobio e BolognaFiere, con confronti in cui si delineeranno le scelte strategiche per il futuro dell'agricoltura e di ambiti fondamentali come la sostenibilità, il rispetto dell'ambiente e il corretto utilizzo delle risorse. L'evento, promosso da BolognaFiere in collaborazione con FederBio e AssoBio, andrà a stimolare una riflessione sul ruolo del biologico per l'agricoltura italiana e sulla sua correlazione con fattori essenziali in chiave prospettica, come la biodiversità, la protezione delle acque e il climate change.

Protagonisti a Sana anche i nuovi prodotti, i packaging rivisitati, il restyling di linee esistenti, le modifiche negli ingredienti e nelle formulazioni, che si presenteranno nella mostra Sana Novità: allestita al Centro Servizi, nel 2018 ha visto oltre 950 referenze in esposizione.

Passiamo alle cifre per quanto riguarda il rapporto fra biologico e Gdo, che rimane il primo canale di questo mercato. Secondo la terza edizione del Focus dedicato alla Dmo (90 pagine edite da Bio Bank), supermercati, ipermercati, libero servizio e discount, catalizzano ormai il 45% delle vendite. Se nel 2009 il 45% delle vendite passava dagli specializzati e il 29% dalla Dmo, nel 2018 la situazione è capovolta.

Negli ultimi 3 anni le vendite bio nel mass merchandising sono cresciute con incrementi a due cifre, anche se, via via, meno elevati: +36% nel 2016, +21% nel 2017, +11% nel 2018. Al contrario gli specialisti hanno mantenuto costante il ritmo delle vendite, dal 2015 in poi.

Il successo del mass market, osserva Bio Bank, è legato alla massiccia e crescente offerta di prodotti biologici nel canale. Continua infatti la corsa alle marche bio: le catene censite dal Focus salgono da 22 a 26 e le referenze alimentari delle private label biologiche passano da 3.500 a 4.300. In crescita anche la cosmesi bio, con 10 catene e circa 170 referenze certificate.

Un'offerta in pieno fermento in un panorama dinamico e pieno di sfide. Non solo tra generalisti e specialisti, ma anche tra discount e supermercati, tra insegne italiane ed europee che aprono a ripetizione in Italia e fra industria di marca e Mdd. E infine, su tutto, campeggia la sfida dell'e-commerce.

Fra le new entry il Focus segnala Aldi. Il colosso tedesco propone oltre 100 referenze bio a marchio Natura Felice nei 50 punti vendita inaugurati nel 2018.

Penny Market debutta con MyBio Bellezze Naturali, 6 referenze di ortofrutta bio, imperfette ma buone, disponibili nei 365 punti vendita nazionali, un lancio che si inquadra nella proposta, a maggio 2019, dell'intera gamma di prodotti MyBio.

Segnalati, da Bio Bank, anche due gruppi distributivi italiani: il Consorzio C3, con una ventina di referenze nella marca Noi&Voi, e Sun, con 120 articoli bio a marchio Consilia, presenti anche nella cosmesi, segmento, quest’ultimo, in forte sviluppo.

Iper e Unes, dal canto loro, giocano ora in squadra - come è logico per insegne appartenenti entrambe a Finiper -, con la stessa marca ‘Il Viaggiator Goloso Il Biologico’. Restyling della linea bio anche per Auchan Italia, la cui rete è stata però in gran parte acquisita da Conad.

Intanto Coop, con la marca trasversale Vivi Verde Coop, si conferma leader assoluto, con il più alto numero di referenze tra alimenti bio, equosolidali e cosmesi bio.

Si aggiungono le marche delle catene regionali, di catene non ancora nazionali come i soft discount Leader Price, in Italia dal 2018, di insegne incentrate sul non food, come la tedesca Dm Drogerie Markt, in Italia da un paio d'anni.

Sul versante degli specializzati, dopo molti anni, si registra un calo di negozi (-6%). Crescono quelli in rete, quelli sopra i 150 mq e l’insegna NaturaSì a spese del format, Courebio sempre di gruppo Ecor, in quanto è in atto un processo di unificazione dei due marchi.

Si diffondono i programmi promozionali dei distributori: da quelli del leader EcorNaturaSì, a realtà meno ‘pesanti’, come Ki Ama Bio di Ki Group e Come Voglio Bio di Baule Volante & Fior di Loto, partito nel 2019. Intanto la pugliese NatPlus affianca alla propria rete di negozi NaturPlus anche quelli sotto insegna MelaVerdeBio, acquisiti nel 2018.