Nell'Italia del 2015 i consumi sembrano ripartire: il momento di crisi profonda è passato o, meglio, è diventato normalità sul fronte economico.

Lo evidenzia Shopping Map, la mappa concettuale dei comportamenti di consumo dei nostri connazionali, stilata da Marketingtrade (M&T), società milanese di consulenza, specializzata appunto nell’analisi dei comportamenti di consumo, oltre che nel retail design.

Le persone cercano oggi di ricostruire una propria identità, anche sul fronte dello shopping e, dal tatticismo attendista, si passa all'attuazione di comportamenti sostenibili e rappresentativi di modi diversi di intendere non solo l'approvvigionamento di beni, ma anche il rapporto con la collettività e con il futuro.

In sostanza l'atteggiamento degli italiani cambia e si modificano anche i luoghi in cui questo processo si compie. Il “moderno" (centri commerciali, ipermercati ecc.) diventano il “passato" mentre emergono, come novità ormai quotidiana, canali recenti oppure rivisitazioni contemporanee di canali tradizionali.

I negozi di quartiere diventano “botteghe del cuore", i mercati rionali “numi tutelari” della qualità e della produzione locale, i gruppi di acquisto solidali escono dagli antichi recinti di settarismo, per assumere i connotati di una forma di difesa dello shopping di qualità, sicuro e conveniente.

Come già detto il consumo in Italia riprende, ma su terreni del tutto inesplorati, creativi, sorprendenti e, in qualche modo, persino votati all'ottimismo e alla solidarietà che, prima che fra i produttori, si deve attuare tra i consumatori.

“C'è tuttavia una fascia di popolazione che rimane legata a un consumo ‘arcaico’ – scrive M&T - frutto di una crisi del consumismo che per loro non ha avuto risposta, oppure di una vocazione al tatticismo e all'opportunismo, che limita la capacità di costruire nuovi percorsi di shopping ma anche di socialità”.

Ecco una rassegna dei modelli comportamentali identificati da Shopping Map.

I territoriali. Sono gli shopper affezionati: al quartiere, alla prossimità, al prossimo, come riferimento per i propri acquisti, dal consiglio del vicino di casa, a quello del macellaio di fiducia.

E’ un cluster formato da persone concrete, amanti dei rapporti diretti e degli acquisti su misura, che si concentrano sulla soddisfazione dei bisogni per loro primari, senza appiattirsi, ma con poco o nessuno interesse per lo shopping frivolo. Vogliono essere coccolati e viziati, ma nel punto vendita “del cuore”, vicino a casa.

I-Family. Questo gruppo è il risultato dell'evoluzione della famiglia moderna: giovane, attenta, giudiziosa, al passo con i tempi e con l'evoluzione dei modi e delle modalità di acquisto.

L'I-Family si destreggia su tutti i format e in tutti i canali, da quello fisico a quello virtuale. Il massimo peso è dato al valore e alla sostanza. Sono alla costante ricerca di innovazione, non per snobismo, ma per ottenere un'esperienza tanto soddisfacente quanto gratificante.

Nonno Italo: un nome per indicare quella fascia di Italia che continua a invecchiare, che è sempre più costretta a barcamenarsi tra salute, famiglia, spesa quotidiana e gestione della casa.

Il risultato è che aumenta il senso di disillusione e stanchezza nei confronti del consumo. Fare acquisti diventa sempre più una sofferenza, una perdita di tempo. Emarginati, tanto per necessità quanto per scelta, cercano formati semplici, chiari da leggere e - perché no? - economici.

Wow shop. Sono veri animali da consumo, quelli per cui acquistare è uno stile di vita e un modo di presentarsi al mondo. Hanno trovato altri canali su cui scatenarsi: sono sperimentatori incalliti, guidati dall'obiettivo di stupire ed essere stupiti, di mettere le mani per primi sull'ultimo prodotto.

Alla costante ricerca di stimoli, provano un vero piacere di fronte all'innovazione degli spazi fisici del retail.

Hasta el consumo siempre. E’ un gruppo che, nel polverone della crisi, sembra non essersi nemmeno scompigliato i capelli. Sono i consumatori che amano fare shopping, possono e vogliono farlo.

Aleggiano in una società post moderna, eppure non si sono mai discostati dal passato: si riconoscono dallo sguardo poco attento a volantini e tv, ma non sono rimasti indifferenti all'evoluzione dei canali, strada alternativa e pur sempre intrigante per comprare e comprare e, naturalmente, consumare.