Le dinamiche di mercato impongono alle aziende continui rinnovamenti nell’ambito della comunicazione e i numerosi strumenti promozionali a disposizione talvolta risultano poco efficaci e necessitano di miglioramenti. Questi i principali risultati emersi dall’indagine “Promo–magazine - criticità & opportunità”, commissionata dalla società The Marketing House all’istituto Criterion Market Research e presentata nei giorni scorsi a Milano.

Circa tre quarti del campione rappresentativo delle aziende del largo consumo e della grande distribuzione dichiara di investire nei promo-magazine. Grazie alle pagine pubblicitarie e ai buoni sconto le aziende riescono infatti ad avere un contatto immediato con il consumatore, a fornire una esauriente comunicazione del prodotto, a incentivare gli acquisti e a fidelizzare la clientela.

L’analisi commissionata da The Marketing House evidenzia anche come i promo-magazine registrano una scarsa redemption, non si rivolgono a un target preciso, contengono troppi brand e hanno dei costi di realizzazione eccessivamente alti. Appare quindi necessario, per renderli più efficaci, migliorare la loro distribuzione, utilizzare una grafica più accattivante, mirare a un target ben preciso e abbinare ai promo-magazine campioni prova dei prodotti reclamizzati.

Tra gli altri strumenti di comunicazione e promozione diretta di cui dispongono le aziende buona è la diffusione - che interessa circa un terzo del campione - degli house organ e dei coupon abbinati a pagine pubblicitarie su giornali e riviste. Tra i mezzi maggiormente utilizzati per la comunicazione pubblicitaria posti di rilievo sono riservati alla carta stampata (90%) e agli spot televisivi (85%). Scendono invece le preferenze per le affissioni (51,3%), la radio (48,8%), le telepromozioni (27,5%) e internet (16,3%).