Qual è la nuova frontiera dei centri commerciali? L’evoluzione, necessaria per stare al passo con i tempi, non deve essere tanto strutturale, quanto mediatica e deve partire dalle necessità dei clienti.

Questo è quanto è emerso dalla Seconda Giornata di Studio del Cncc, tenutasi presso il Centro commerciale e divertimenti Fiumara di Genova. Il convegno ha rappresentato un’opportunità per tutti gli operatori del settore dei centri commerciali e dei centri divertimenti di verificare a livello nazionale e internazionale le evoluzioni del mercato. “E’ questo il valore aggiunto dell’evento – commenta Sergio Piva, direttore del Centro Fiumara -: la possibilità di confrontarsi sia con le proprietà, sia con le società che si occupano della gestione e della commercializzazione, per poter mettere in relazione e condividere le diverse esperienze e verificare più in generale le prospettive e le evoluzioni del mercato nazionale e internazionale”.

Il panorama nazionale e internazionale mostra che ormai il fenomeno del gigantismo è in lento ridimensionamento: per quanto i centri europei ed extra europei superino ancora di molto in grandezza quelli italiani, lo sviluppo futuro non si baserà più esclusivamente sulle dimensioni. Sono il cliente e le sue esigenze a dover essere il punto di partenza della trasformazione verso un nuovo modello, in modo che il centro commerciale e il centro divertimenti del futuro possano essere considerati dai clienti come “la piazza del paese”: un punto di riferimento, cioè, e un luogo di incontro e di svago, dove poter fruire anche di servizi che esulano dal semplice insieme di negozi. Dalla posta alla banca, dalla biblioteca all’asilo, fino a programmi di eventi culturali e sportivi.

Per poter offrire ai clienti ciò di cui hanno realmente bisogno, si effettua uno studio sul territorio, verificando le esigenze dei consumatori e incrociandole con l’effettiva disponibilità di strutture adeguate in loco. Si individuano così i servizi mancanti, non solo all’interno del centro, ma in tutto il territorio circostante. E’ verso questi che si deve orientare il centro commerciale del futuro.

Due sono state le strutture portate a esempio nel corso del convegno per la capacità di rinnovarsi ed evolversi rispetto alla domanda e alle esigenze del proprio target di riferimento: il centro commerciale Giulia di Trieste e il centro commerciale e divertimenti Fiumara, di Genova, in grado di sopperire alle mancanze individuate, offrendo ai consumatori proprio ciò di cui avevano maggiore necessità.

“Nello specifico, il centro divertimenti Fiumara ha rinnovato la sua struttura, ampliando la parte più propriamente ludica – ha concluso Sergio Piva -. Oggi il centro si avvale anche di una ventina di piste da bowling, di venti tavoli da biliardo, di un mini casinò con ampia sala giochi e di grandi aree gioco per i più piccoli, con gonfiabili e pista di mini-quad, che hanno completato l’offerta, aggiungendosi alla multisala con 14 sale e ai vari locali di ristorazione locale, nazionale ed internazionale”.

La visione del centro commerciale deve quindi ampliarsi e andare ben oltre quella che è la pura identità commerciale-economica. I centri dovrebbero acquisire anche una connotazione sociale e culturale, per dare ai clienti un servizio a 360 gradi.