Settimana all’insegna del make-up grazie al doppio appuntamento, presso Bologna Fiere, con Cosmopack (17-20 marzo) e Cosmoprof (18-21 marzo), giunto alla sua 49ma edizione, in partnership con l’associazione di settore, Cosmetica Italia, aderente a Confindustria.

Su una superficie di 90.000 mq si danno appuntamento i vari segmenti della bellezza: profumeria e cosmesi, naturale, packaging e contoterzismo, estetica e spa, trattamento capelli e unghie. Lo scorso anno la rassegna ha totalizzato numeri da capogiro: 248.000 visitatori e 2.493 espositori da 70 Paesi.

Sarà il Centro Studi di Cosmetica Italia a coordinare i momenti di approfondimento dei dati economici. «Accanto all'ormai consueta presentazione de ‘I numeri della cosmetica’ e al contributo di Mintel, esploreremo i principali trend - annuncia Gian Andrea Positano, responsabile del centro studi dell’associazione -. L'intervento di alcuni partner, come Amazon e Netcomm, permetterà di analizzare l'impatto del web e degli strumenti digitali sulle dinamiche di mercato».

“Nel 2015 il comparto ha registrato un dato record per il saldo commerciale, che ha superato 1,9 miliardi di euro, grazie allo sviluppo costante dell'export, vicino ai 3,7 miliardi (+10,5) – spiega Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia -. L'elevata competitività delle imprese italiane (il fatturato globale di settore ha superato 9,7 miliardi) è data dalla capacità di intercettare e comprendere le evoluzioni del mercato: dai nuovi trend di prodotto (per esempio il boom dei cosmetici multifunzione), all'individuazione di importanti cluster di consumatori, come i millennials, all'intercettazione delle possibilità offerte dagli strumenti digitali e dai social».

L'ultima indagine congiunturale del Centro studi, diramata a dicembre, oltre a confermare il ruolo chiave svolto dalle vendite oltre confine, delinea in modo efficacie lo scenario distributivo. Si conferma l'impermeabilità dell'erboristeria all'andamento ancora fiacco del mercato, con una crescita del 3% nel secondo semestre (valore finale superiore ai 430 milioni). Anche la farmacia totalizza, nella seconda metà dello scorso anno, una variazione positiva dell'1,8%, con vendite, nell’anno, di 1,8 miliardi.

La grande distribuzione evidenzia ricavi superiori a 3,8 miliardi di euro e copre oltre il 40% della domanda interna, mostrando segnali di ripresa a fine 2015 (+0,8% nel secondo semestre). “Questo canale – riferisce Cosmetica Italia - riesce a soddisfare ampie fasce di utenza, con prodotti di qualità e dai prezzi molto competitivi”.

Dopo anni di pesanti contrazioni la profumeria registra confortanti segnali, con un secondo semestre in crescita di un punto e un valore di 2.100 milioni. Vicina ai mutati bisogni dei clienti finali, è la vendita diretta, che continua a macinare trend sopra la media: + 2,7% nel secondo semestre e un dato di vendita di più di 550 milioni.

A monte della filiera produttiva, la produzione in conto terzi registra una variazione del +4 per cento, segnale di buon auspicio per la ripresa dei consumi interni. Negativi, ma in attenuazione, sono invece i dati che arrivano dai canali professionali (parrucchieri e centri estetici), in contrazione da tempo. Da un lato l'acconciatura registra un -2%, per un valore prossimo ai 560 milioni di euro, a fronte di una difficoltà di approccio a una clientela sempre più esigente e attenta al servizio. Dall'altro i centri estetici continuano a soffrire per il diradamento delle frequentazioni. Ne deriva una flessione del 3,2% nel secondo semestre, per un valore di mercato di 230 milioni.