Dopo l'annuncio dei giorni scorsi in cui Esselunga stigmatizzava alcune dichiarazioni apparse sulla stampa circa l'auspicio (ma anche qualcosa di più), espresso dai vertici di Coop e dal Ministro del Mipaf De Castro), Coop ha replicato utilizzando lo stesso metodo. Sabato 28 ottobre su autorevoli quotidiani nazionali è apparso un annuncio pubblicitario il cui titolo recitava: “Italianità: un valore non un pretesto”.

“In un mercato libero - sostiene Coop - è del tutto legittimo esprimere l'auspicio che pezzi importanti della nostra economia rimangano italiani. L'italianità non è una favola, ma un valore. Tutto questo nel pieno rispetto delle decisioni di ciascuno. Quanto ai prezzi, Esselunga non è affatto il concorrente più temibile con cui Coop si confronta e mentre Coop ha mantenuto sempre i prezzi al di sotto dell'inflazione, Esselunga ha avuto una politica dei prezzi altalenante”.

L'italianità - si sottolinea nell'inserzione pubblicitaria - “non è una favola, ma un valore che Coop coltiva ogni giorno intrattenendo rapporti con 15.000 imprese italiane, distribuendo quasi esclusivamente ortofrutta e carni prodotte dall'agricoltura italiana e costruendo progetti di filiera che danno valore ai produttori e alle produzioni nazionali”. Non solo. “Arginare il passaggio in mani straniere di pezzi della nostra economia - prosegue l'annuncio - è un problema di interesse nazionale che riguarda la politica economica del Paese e l'intero sistema imprenditoriale”.

Tutto questo nel “pieno rispetto delle decisioni di ciascuno e senza scomodare concetti come indipendenza e libertà, evocati nelle pagine pubblicitarie già apparse, veramente stonate e fuori luogo”. Quanto ai prezzi, Coop ricorda che “è presente in gran parte del territorio nazionale (in 16 regioni), mentre Esselunga è concentrata solo in alcuni territori, che Esselunga non è l'unico concorrente né il più temibile con cui Coop si confronta, che nelle aree dove il confronto è diretto molto spesso è Coop ad essere più competitiva”.

Un accenno è riservato anche alla presunta inconciliabilità di modelli imprenditoriali: “pur ispirandosi oggi Coop e Esselunga a valori diversi, il nostro sistema economico ha già visto l'integrazione di imprese fra loro sicuramente eterogenee senza che questo generasse particolari obiezioni, come ad esempio l'acquisto di GS da parte di Carrefour o l'acquisto di Rinascente da parte di Auchan”.

Insomma, precisazioni dovute, ma anche toni decisi e persino ruvidi, in attesa dell'ulteriore replica da parte del quartier generale di Limito di Pioltello.