Vanta 815 milioni di euro di risorse generate (0,05% del Pil), un impatto occupazionale diretto e indiretto che corrisponde a 26.000 posti di lavoro (0,1% del totale forza lavoro nazionale), 70.000 persone che dipendono parzialmente o totalmente dai redditi da lavoro generati e 5 impianti di produzione e imbottigliamento: stiamo parlando del sistema Coca-Cola nel nostro Paese, una costellazione di 4 società: Coca-Cola Italia, Coca-Cola HBC Italia, Fonti del Vulture e Sibeg (per la Sicilia).

Le cifre in apertura emergono da uno studio che la multinazionale ha affidato a Sda Bocconi School of Management, per analizzare il proprio impatto economico e occupazionale nella nostra Penisola durante il 2014. La ricerca, dalla quale è esclusa Sibeg, prende in considerazione tre soggetti beneficiari: lo Stato (imposte e contributi versati), le imprese (acquisti di beni, servizi e investimenti) e le famiglie (dipendenti).

Spiega Giangiacomo Pierini, direttore relazioni istituzionali e comunicazione di Coca-Cola HBC Italia: “Coca-Cola è una realtà prevalentemente locale, con un forte radicamento sul territorio nazionale che, grazie ai suoi stabilimenti, crea notevoli opportunità occupazionali e sviluppa attività a favore delle comunità in cui opera. In questo modo dà vita a un circolo virtuoso di cui beneficia l’intera catena produttiva e distributiva. Inoltre le aziende coinvolte generano a loro volta redditi ed entrate fiscali, sviluppando l’attività economica all’interno delle rispettive catene del valore”.

I risultati dello studio testimoniano il ruolo di primo piano giocato da Coca-Cola nel sistema economico nazionale in termini di risorse generate e distribuite. Risulta, infatti, primo soggetto nell’industria delle bibite di cui genera il 32,9% delle risorse totali di un settore che comprende 332 imprese.

Coca-Cola è inoltre, la prima realtà anche dell’industria delle bevande, settore che consta di 2.072 imprese, di cui distribuisce l’8,1% delle risorse totali. La ricerca mette in evidenza come, nell’ipotetico scenario in cui venisse meno la presenza di Coca-Cola nella Penisola, l’economia nazionale andrebbe incontro a una perdita di risorse pari a 481 milioni di euro e a un aumento del tasso di disoccupazione dello 0,29 per cento.

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