In modo coerente con il piano d’affari che vede una concentrazione su 25 top brand, la multinazionale anglo-olandese Unilever sta sondando il terreno per la vendita di Santa Rosa, che vuol dire sughi, condimenti, confetture e altre conserve vegetali. Non è prevista però, contestualmente, l’alienazione dello stabilimento produttivo di Sanguineto, in provincia di Verona e neppure la cessione di Knorr.

Già in passato Unilever ha fatto scelte simili quando ha trasferito il gruppo Bertolli agli spagnoli di Sos Cuetara o Findus a Birds Eye-Iglo di Permira.

I nomi degli interessati al marchio, che ha una notevole forza di penetrazione in gdo, sarebbero parecchi, spaziando dal fronte dei private equity, a quello dei produttori. In via ancora provvisoria si fanno i nomi di PM & Partners, di Valsoja di De Cecco, ma anche di Star-Galina Blanca e di Valade.

Un advisor, Rotschild, è già stato incaricato di procedere alle operazioni preliminari e alla raccolta di un corposo dossier sul marchio, che ha attualmente un valore sul mercato di 50 milioni di euro.