I dati Istat diffusi ieri, 22 dicembre, sono rivelatori di un approfondirsi della crisi e dei nuovi orientamenti in fatto di canali commerciali. Le vendite, in ottobre, hanno avuto un arretramento dell1,5% sul corrispondente.

 

Divaricati i trend del food e del non-food: mentre il primo dà un piccolissimo spunto al rialzo, pari allo 0,9%, il secondo precipita di 2,5 punti.
Il discount, isola felice, cresce al contrario del 2,9%.

 

“Il Sole 24 Ore” di oggi va oltre queste analisi e interpella Nielsen, che con i suoi dati arriva alla metà di questo dicembre. La società di ricerche constata intanto che il livello di prezzo tenuto dai discounter è di ben 31 punti inferiore alla media dei super e di 27 rispetto agli iper.
I discount, che a novembre hanno fatto segnare un +8% sul corrispondente, hanno perso un po’ di smalto nella prima decade di dicembre, mettendo tuttavia nel sacco un bel +5,5%, che si oppone al -5,5% di superette, iper e supermercati.

 

Gli italiani comprano, presso i discount, soprattutto generi alimentari, con una punta notevole (+34%) per verdure, generi caseari, zucchero, acqua.

 

Sarà dunque un Natale discount? Probabilmente sì, anzi, vista la recessione, Nielsen afferma che tutto il 2012 potrebbe svolgersi all’insegna del più spinto low cost.