I risultati trimestrali delle principali multinazionali del settore alimentare sono ampiamente positivi anche se la situazione economica – in termini più generali – appare molto difficile, il costo delle materie prime è in costante aumento e il potere di acquisto di buona parte della popolazione registra dati piuttosto incerti.

In tale contesto, Nestlé ha comunicato una crescita del 7,3, Procter & Gamble del 9% nell’ultimo trimestre, Unilever +7,8%, Kraft Food +9%.  Ancora più stupefacente l'aumento nei primi 9 mesi: Kraft +12%, Danone +7,7, Nestlé ancora +7,3, Kellog's +6,7, Unilever invece in leggero calo a +6,5%.

La  crescita, che dovrebbe essere confermata per tutto il 2011, é trainata dai mercati emergenti come Cina, Brasile, Russia oltre che da Nigeria e India, secondo quanto affermato dalla società di analisi francese OC&C.

La società di ricerche, inoltre, evidenzia come queste multinazionali stiano raccogliendo i frutti degli investimenti fatti in loco negli anni passati sia in termini di acquisizioni aziendali che di R&D o lancio di nuovi prodotti.

I gruppi hanno, comunque, dichiarato che per mantenere le quote di mercato é stato necessario prevedere la diffusione di prodotti più economici e assorbire in prima persona l’aumento dei costi di produzione riducendo, così, i margini di guadagno.

La crescita estiva non impedisce ai colossi del largo consumo di prevedere, a breve e medio termine, ulteriori manovre di compressione dei costi aziendali, dirette appunto a rimpolpare i propri redditi.