Si terrà domani a Bruxelles, presso la Commissione dell'Unione Europea, l'incontro con la delegazione tedesca per fare il punto della situazione sulla cosiddetta "emergenza diossina". Lo scandalo è scoppiato alcuni giorni fa, a seguito della scoperta della frode alimentare di un'azienda tedesca produttrice di mangimi per animali (la Harles und Jentzsch), la quale avrebbe tenuti nascosti alcuni test risultati positivi alla presenza dell'inquinante nei propri prodotti. Prodotti che sono stati distribuiti a numerosi allevamenti avicoli e suini tedeschi (Berlino ne ha chiusi per precauzione 4.700) e che hanno finito per inquinare una consistente quantità di uova esportata soprattutto in Olanda e Regno Unito. In Italia, stando alle dichiarazioni del Ministero della Sanità, ne è giunta solo una piccola partita, subito rintracciata e ritirata. Ma la prudenza è d'obbligo, tanto che il ministro della Salute Fazio ha inviato una lettera destinata ai produttori che importano latte dalla Germania per ricordare di effettuare controlli anti diossina anche su questo alimento. E il problema potrebbe riguardare non solo il latte sfuso, ma anche quello in polvere, utilizzato nell'industria casearia e alimentare, così come anche le carni suine, avicole e bovine. I responsabili del Governo tedesco informeranno domani i membri della Commissione su quanto accaduto e illustreranno nel dettaglio le misure adottate per  risolvere un'emergenza che minaccia la salute di chi consuma uova e carne di maiale.