Ci sarebbe già un dossier aperto per un'offerta diretta all’acquisto, da parte di Ovs, di una quota di maggioranza del gruppo elvetico Charles Vögele, leader nel pronto moda, con 800 punti di vendita in 9 Paesi: Svizzera, Germania, Liechtenstein, Paesi Bassi, Belgio, Austria, Slovenia, Polonia e Ungheria.

Il gruppo svizzero, quotato alla Borsa di Zurigo, ha chiuso il 2013 con un fatturato lordo di 1.127 milioni di franchi, pari a 1 miliardo e 23 milioni di euro, ma si trova da tempo in difficoltà, difficoltà che l'hanno spinto a rivedere al ribasso gli obiettivi 2015, prevedendo un giro d'affari in calo e un Ebitda negativo, specie dopo l'annuncio del disimpengo di uno dei maggiori azionisti, il fondo Teleios, che ha ridotto la propria partecipazione dal 15% a meno del 3 per cento.

Il progetto del colosso italiano sarebbe, secondo il quotidiano “Il Giornale”, già sul tavolo dell’advisor Lazard. Ad avvalorare l’ipotesi contribuisce la recentissima creazione, in Ovs, della nuova direzione internazionale, la cui guida è stata affidata a Ismail Seyis: il 43enne top manager britannico è reduce, fa le altre cose, da un biennio alla vicepresidenza di Gap, dove ricopriva insieme il ruolo di direttore generale franchising, seguendo una quarantina di Paesi.

Ovs, che nell’ultimo trimestre del 2015 ha registrato una crescita delle vendite del 7,6%, ha chiuso il 2014 con un fatturato netto di 1.227,4 milioni di euro (+8%), in aumento, a parità di rete, del 4,6 per cento.

Ben 110 negozi Ovs, su un totale di oltre 1.050, sono già attivi oltre confine: nei Balcani, in Spagna (40 location), in Ungheria, Polonia, Paesi arabi, Perù, Costa Rica...Sempre sul versante dell’internazionalizzazione dovrebbe inoltre concretizzarsi in primavera l’accordo con Zalando, finalizzato a portare l’e-commerce del gruppo tricolore nei 15 Paesi presidiati dalla dot.com tedesca, Italia a parte.