Lo shopping internazionale registra un leggero calo nel primo trimestre del 2019 dovuto al rafforzamento della sterlina che ha influenzato negativamente la spesa dei consumatori provenienti da oltre la metà delle 25 nazionalità che visitano maggiormente l’Europa.

A rivelarlo è l’ultimo report Shopper Index realizzato da Planet, società che offre soluzioni integrate per i pagamenti internazionali, inclusi i servizi di rimborso Iva.
Con un punteggio medio di 95, il retail europeo ha registrato un leggero calo di 2 punti rispetto agli ultimi 3 mesi del 2018.

La Cina conserva la prima posizione malgrado il divario con le altre nazioni si sia ridotto. Il suo valore indice è sceso, infatti, da 498 del quarto trimestre 2018 a 494 nel primo trimestre di quest’anno. Un calo, tutto sommato, contenuto, che non ha raggiunto livelli allarmanti soprattutto grazie alla festività del Capodanno cinese che ha fatto crescere in modo importante il valore medio per transazione (ATV), da 801 a 868 euro.

In seconda posizione resistono i viaggiatori statunitensi che però, calano, passando da un indice di 178 a 161, e tornano a essere insidiati dalla prima grande sorpresa di questo trimestre, la Russia.

Dopo un 2018 nero per lo shopping internazionale russo, in cui gli indici sono scesi da una media di 160 a 131, torna il segno più e la risalita tocca 147, con una transazione media di 526 euro. Merito di un’inflazione in calo da una media del 3,9% (quarto trimestre 2018) a un più gestibile 2,6% - decisamente al di sotto del massimale indicato della Banca Centrale Russa del 4% - e del rafforzamento del rublo sull’euro, che triplica i rate rispetto a fine 2018.

Si può parlare di grande ritorno anche per quanto riguarda l’altra novità emersa da questo inizio anno, il Giappone. Il Sol Levante, infatti, rappresenta il terzo mercato consumer dopo Stati Uniti e Cina, il secondo per quanto riguarda i beni di lusso, e uno dei maggiori consumatori di moda al mondo.

Forti di una bassa inflazione, di una crescita positiva del Pil e del rafforzamento dello Yen nei confronti di euro e sterlina, nel primo trimestre del 2019 i turisti giapponesi hanno visto crescere il proprio indice medio di 10 punti raggiungendo quota 101 e piazzandosi, con un salto di 5 posizioni, a ridosso della top 10, precisamente all’undicesimo posto.

La significativa ascesa del Giappone ha rappresentato anche un fattore importante per la crescita generale dell’intera regione Asia Pacifico, che ha beneficiato anche dell’ottimo risultato di Taiwan – indice in crescita di 13 punti a quota 145 e quarto posto assoluto in classifica.

Tra le note negative, spiccano i dati dell’Arabia Saudita che, a causa di 3 trimestri consecutivi in calo, esce dalla top 10. In questo caso, a pesare è soprattutto il calo del Pil (-1,2%), con le previsioni del Fmi che non lasciano molte speranze per i mesi a venire: il deficit potrebbe infatti raggiungere il 7% del prodotto interno lordo entro la fine di quest’anno.

"I dati di questi primi tre mesi prospettano un 2019 ricco di novità interessanti. Il grande ritorno del turismo russo e giapponese è un elemento da tenere in grande considerazione per l’immediato futuro - commenta Sara Bernabè, country manager di Planet Italia -. La sfida in ambito retail, oggi, si gioca proprio sulla capacità di intercettare, comprendere e monitorare i target più in crescita, specialmente quando si parla di turismo internazionale in cui convergono customer journey profondamente diverse”.