La mozzarella di Bufala Dop corre: il fatturato delle imprese della filiera bufalina è stato pari, nel 2017, a 577 milioni di euro, generando, direttamente e indirettamente, un volume di produzione stimabile in 1 miliardo e 218 milioni di euro. Ma il dato più interessante è costituito dagli effetti indotti sull’economia territoriale. Infatti ogni euro di produzione diretta di mozzarella Dop genera un volume d’affari (tra acquisto di materia prima, beni strumentali e servizi commerciali) di 2,1 euro.

Le unità di lavoro impiegate complessivamente sono 11.200, pari all’1,5% dell’occupazione totale delle aree di Caserta e Salerno. L’incidenza sul Pil totale delle due province è dell’1,4 per cento.

Questi i principali dati emersi da uno studio di Svimez, associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno, sull’impatto economico della filiera bufalina, per conto del Consorzio di Tutela della Mozzarella di bufala campana Dop.

In base ai dati del Consorzio, in 25 anni, la produzione di mozzarella di bufala campana Dop è più che quadruplicata, passando da 115.000 a 494.000 tonnellate, con una crescita media annua del 6 per cento.

Commenta Luca Bianchi, direttore di Svimez: “La mozzarella di bufala campana è uno straordinario prodotto della tradizione agroalimentare italiana, ma è al tempo stesso un importante driver economico dell’economia locale. Un esempio chiaro di come qualità e tradizione possano rappresentare non solo un elemento identitario, ma soprattutto uno strumento per creare reddito e occupazione.

“L’analisi dei bilanci delle imprese della filiera fa emergere un distretto produttivo in ampliamento, con caratteristiche di solidità e redditività paragonabili ad altri settori premium del made in Italy. La solidità del sistema delle imprese permette un adeguato livello di investimenti per l’upgrading qualitativo del prodotto, investimenti che permettono al comparto di collocarsi sulla fascia alta di mercato e che sono alla base della crescita a livello nazionale e internazionale”.

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